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Aggiornato: 26 giugno 2025
Ma insiste la pressione dell'alto mare colmo di cobalto che vuole straripare sull'orlo della diga: cobalto freschissimo che schizza, balza dai moli al mio colletto di mitragliere S. Etienne, e si frange blu sui vetri dell'ultimo piano di S. Benigno. Questi vetri si offrono bersaglio ai cannoni di una possibile squadra nemica.
O dal tempo e da l'armi invïolate Moli, d'invidie oggetto e di stupori, Ove accolser le industri Arti onorate Tante illustri memorie e tanti allori, O tempî de l'uman genio, crollate, Date campo di stragi ai vincitori; Gi
L'onde pesantemente sembravano travolgere mille naufragi frantumati, in alto mare... Fuori dalle tenaglie dei moli, oltre le mandre delle nubi dai velli motosi che la bufera assale con pungoli feroci, ecco gli ultimi gesti spaventati della luce!
A destra ed a sinistra, le mura delle case furtivamente fuggono fra l'ondeggiare dei fumi e delle fiamme... e la folla si spande, sinistro ventaglio di palpitante velluto, nell'ombra spaziosa dei moli e delle banchine... delle banchine immense di questo porto fatidico!... Ecco!
Tra i ruderi famosi e le dirute Moli anch'ei venne un giorno il mio Titano; Pensieroso guardò l'are cadute E i fòri e del deserto ágora il piano E il monte del tremato Are e le mute Stoe d'Academo e l'Erettèo sovrano; E d'un dio su la testa infranta e nera Umor versò, che nettare non era.
Sotto, il Tamigi larghissimo; da un lato bastimenti a perdita d'occhio, dall'altro una successione di ponti giganteschi; lungo le due rive, vicino al ponte, case robuste e nere, come vecchie fortezze, affollate disordinatamente, e pendenti a filo sull'acqua. Un po' più oltre, grandi moli di edifizi d'aspetto sinistro, smisurate tettoie a vôlta di stazioni di strada ferrata, lunghe linee diritte come d'enormi bastioni; e di l
Marco passeggiava da più di mezz'ora sulla piattaforma del forte: dopo d'essersi assicurato di avere al collo il suo rosarino, se ne stava un poco più tranquillo: egli guardava sul mare, che in quella sera quietissimo rifletteva i raggi della luna; più lungi sulla dorata superficie delle acque le nere moli dei navigli ancorati alla rada con le loro antenne disegnanti altrettante linee scure nel cielo sereno, da un lato gli scogli pur essi neri cui il barlume del cielo dava mille forme bizzarre; quindi il molo, le circostanti fortezze e parte della citt
Sulla riva, sul mare, entro i moli, cominciò in quel punto la rumorosa faccenda di tutte le barche e le gondole che gi
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