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Aggiornato: 22 giugno 2025
Insieme a questi maestri ed a questi uomini illustri, Giuliano avr
Dunque Nancy non andò a Porto Venere. Nè alla Spezia. Perchè in quegli azzurri ed incantevoli luoghi non si trovavano dei grandi maestri di violino.
Sua caratteristica, la improntitudine, sia che egli spacciasse rimedî empirici, sia che assumesse titoli nobiliari, sia che si circondasse del fastigio di gran signore pompeggiando di mode, di parrucchieri, di maestri da ballo.
Era andato una sera a teatro, non so bene se al Rossini, o al D'Agnennes, o ad altro dei teatri di second'ordine della vecchia capitale del regno. Si cantava un'opera alla svelta, senza grandi apparecchi, senza sfarzi, come si usa in Italia colle opere dei nostri grandi maestri della prima met
Critico musicale è quasi sempre un musicista abortito, il quale, dopo aver pubblicato una dozzina di polke pel consumo dei salumieri od aver fatta rappresentare un'opera altrettanto elaborata che stucchevole, si erige a maestro dei maestri, spacciando nei giornali le futili teorie che sono, per gli ingegni impotenti, un soprapeso di zavorra.
Non sai che cosa dicono? ed io lo so dal mio compare oste dei Tre Mori; dicono: Eh! con quel Neri non ci si piglia; con lui ci si ragiona male, perchè gli si parla colla voce, e risponde con le schioppettate. Tu vedi bene che io feci ottimamente sul principio del mio mestiere ad usare, come dicono i maestri, la grammatica dell'archibuso.
Se qualche gioia le pende dal collo o qualche perla dalle orecchie e vi dispiacessero, toglietele via, ché non resterá men riguardevole la sua bellezza; se pur i specchi ch'ella suol straccare specchiandovisi dentro, che le han venduti certi maestri d'Africa e di Umbria, non le mostrano qualche isconcia macchia per neo.
Giuliano dice esplicitamente che la legge non riguarda che i maestri; i giovani son liberi d’andar dove vogliono. Sarebbe stato, del resto, inconcepibile che un uomo, come Giuliano, che aveva tanta fiducia nell’efficacia persuasiva degli scrittori antichi, avesse chiusa ai giovani cristiani quella che a lui pareva la più diretta e più sicura via della conversione.
Sotto una delle logge erano le mude, governate da buoni maestri: ogni anno Candiotti, Sarmati e Sassoni le provvedevano di cinquecento girifalchi, e poi d’astori bianchi d’Africa, di sagri tartari, di pellegrini d’Irlanda, di tunisenghi germanici, di lanieri provenzani in grande abbondanza.
Dicono i maestri dell'arte, che la esatta descrizione del sembiante e degli abbigliamenti di un personaggio, la qual cosa chiamano prosopografia, valga maravigliosamente a procacciare attenzione al racconto.
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