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L'ex-Mirabelli, giudice mascherato d'avvocato, era tutto sorriso quando si protendeva in avanti per parlare. Il suo naso terribilmente rosso diventava un carbone infiammato per beatitudine. Non parlava mai, ben inteso che per cantare il laudamus pueri dominum. Il lettore di discorsi il più intrepido era il mio dotto vicino, signor Turati. La Camera mormorava, e Turati leggeva. Il presidente faceva osservare che si era di gi

non rugghio` si` ne' si mostro` si` acra Tarpea, come tolto le fu il buono Metello, per che poi rimase macra. Io mi rivolsi attento al primo tuono, e 'Te Deum laudamus' mi parea udire in voce mista al dolce suono. Tale imagine a punto mi rendea cio` ch'io udiva, qual prender si suole quando a cantar con organi si stea; ch'or si` or no s'intendon le parole. Purgatorio: Canto X

non rugghiò si mostrò acra Tarpëa, come tolto le fu il buono Metello, per che poi rimase macra. Io mi rivolsi attento al primo tuono, e ‘Te Deum laudamus’ mi parea udire in voce mista al dolce suono. Tale imagine a punto mi rendea ciò ch’io udiva, qual prender si suole quando a cantar con organi si stea; ch’or or no s’intendon le parole. Purgatorio · Canto X

«Te Deum laudamus! scriveva l'amico. Finalmente la Lilla s'è smossa dal no, e s'è degnata di far felice il cugino. Vuol essere un bel matrimonio! Lei giovine, bella e punto contenta; egli in visibilio, ma logoro e scemo. Gi

non rugghio` si` ne' si mostro` si` acra Tarpea, come tolto le fu il buono Metello, per che poi rimase macra. Io mi rivolsi attento al primo tuono, e 'Te Deum laudamus' mi parea udire in voce mista al dolce suono. Tale imagine a punto mi rendea cio` ch'io udiva, qual prender si suole quando a cantar con organi si stea; ch'or si` or no s'intendon le parole. Purgatorio: Canto X

non rugghiò si mostrò acra Tarpëa, come tolto le fu il buono Metello, per che poi rimase macra. Io mi rivolsi attento al primo tuono, e ‘Te Deum laudamus’ mi parea udire in voce mista al dolce suono. Tale imagine a punto mi rendea ciò ch’io udiva, qual prender si suole quando a cantar con organi si stea; ch’or or no s’intendon le parole. Purgatorio · Canto X

Elisenda rispondeva: Manibus date lilia plenis. Poi Estebano: Fulcite me floribus; poi, chinando la fronte davanti ad Elisenda: Salve, Regina, mormorò soavemente, e le baciò il manto come ad una madonna. Indi ambidue si posero a cantare con voce alta e fiera l'inno delle nozze reali Te Deum laudamus, te, Domine, confitemur. Le loro voci unisone salivano e scendevano sul liturgico salmo.