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Sebbene verun tribunale, veruna potente voce chiamasse conto a Ramengo dell'operato, lo interrogava fieramente una voce interna, quella che, se i gran malvagi asseriscono di non sentire più, o mentiscono, o il vero è che l'hanno soffocata sotto altre voci, principalmente sotto alla smania che gli invade di nuovi delitti. Come l'ubbriaco, allorchè il vino comincia a fargli dar volta al capo, crede ripararvi col berne del nuovo: come una donna che d'una prima infedelt

»Un grido di mia madre mi trattenne. Essa aveva veduto luccicare l'acciaro nella mia mano. Allora mi contentai di rovesciare sul pavimento l'ubbriaco. »Sollevai mia madre, ed ambi piangemmo quasi tutta la notte insieme. »Alla mattina, col pretesto di un viaggio vicino, attaccai un calesse col miglior cavallo, giunsi a Genova, vendei l'uno e l'altro, e presi subito passaggio per Montevideo

E subito, colla voce avvinazzata, si pose improvvisamente a cantare le prime strofe d'una canzonaccia. Cristo! sclamò a bassa voce Drollino, tappandogli la bocca colle mani, taci, mascalzone; potresti destar la signora Duchessa! Ah! rispose impermalito l'ubbriaco che maniere!... va al diavolo tu e la Duchessa!... Me ne importa tanto di quella faccia di carta! Ma di subito cangiò parere.

Drollino stava per afferrarlo alla vita, portarlo via a forza, e quindi gettarlo in un angolo remoto del giardino a smaltire il suo vino; ma invece rimase immobile come impietrito, guardando l'ubbriaco con uno sguardo spaventato. Una, fra le insensate frasi dello sciagurato cameriere l'aveva colpito. Valla a chiamare.... voglio dirle la verit

Poi Drollino afferrò l'ubbriaco, inetto ormai ad opporgli la minima resistenza; se lo cacciò sulle spalle come un sacco di biada, e, passando dalla scala interna di servizio, lo portò nella propria cameretta, quella che occupava attualmente al terzo piano della villa.

Il signor Duca?... chiese cautamente Drollino, chinandosi verso Battista. Genova?.. , ripeteva con voce gorgogliante l'ubbriaco tanto bisogna che lo sappia.... un giorno o l'altro.... che la Russa.... E l'avvocato.... ah! l'avvocato!...

Del resto, mettete pure che il padre Anacleto non pensasse nulla di tutto ciò che son venuto esponendo. Egli andava su e giù, non pensando affatto; faceva come l'ubbriaco, che cerca un filo e non lo trova, o che, vedendone parecchi, tra le idee confuse che gli si affacciano alla mente, non ne afferra nessuno.

Ah! ah! ah! ripigliava l'ubbriaco. E la mia donna?... Io per me la lascio piangolare a conto e dir le litanie.... E men vo a berci sopra.... Senti, signor oste! tu sei il solo a cui do del signore.... senti bene! La mia donna mi fa un'altra creatura; bisogna cercarle un padrino.... non sarebbe buono quel barlotto che tu sai?... No? pazienza. C'è ancora la C