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Aggiornato: 24 maggio 2025


Ma in questi giganteschi disegni non si teneva conto dello spirito germanico; la Riforma, questo grande fatto liberatore, diede nel momento opportuno un gran colpo al Cesaropapismo di quell'arbitro del mondo. Essa fu il risultato di un secolare processo svoltosi nella Chiesa e nell'Impero; suoi precursori furono tanto gli antichi Imperatori germanici che combatterono l'assolutismo e il potere temporale dei Papi, quanto gli eretici evangelici che avevano combattuto il dogma, la gerarchia e la supremazia spirituale esclusiva del pontefice. L'idea romana dell'accentramento fu soverchiata e soffocata dal principio della libert

Per tutto il tempo che l'erede di Napoleone visse come un prigioniero, il diletto fantastico che ebbe il mondo dalla figura dell'eroe non produsse risultati politici immediati. Avvenne come se i napoleonidi si fossero divisi i due opposti principii, che nell'imperatore erano uniti e concorporati. Il duca di Reichstadt ereditò l'assolutismo paterno, gli altri della famiglia tennero le tradizioni rivoluzionarie della casa. Guardando il debole giovinetto coi bei lineamenti del padre quando s'immergeva fisso nella mappa, o quando con vivacit

Non ci è, posciaché si tituba ancora; ne' fatti, tra l'assolutismo e la libertá rappresentativa; e nell'opinione, tra la monarchia rappresentativa e le repubbliche rappresentativa o democratica o sociale o che so io, posciaché si dubita forse della stessa necessitá dell'indipendenza, certo sui modi di acquistarla ed ordinarla. Ma ella può essere poi certamente.

Sotto il Direttorio circa otto milioni di cattolici erano spontaneamente rientrati nel grembo dell'antica Chiesa; tanto la separazione della Chiesa dallo stato contraddiceva alla tradizione dell'onnipotenza statale. L'ordinamento sommamente aristocratico dell'antica Chiesa gallicana era cresciuto insieme con l'antico regime troppo strettamente, perché l'usurpatore potesse rifarla a nuovo ai propri fini. Tanto meno l'assolutismo poteva convocare un vero concilio nazionale o tollerare nella Chiesa un sistema rappresentativo. Bonaparte dichiarò: «il popolo abbia una religione, e questa religione sia nelle mani del governo»; per questo fondò una Chiesa di stato, di cui il papa e il monarca si dividono il dominio in parti uguali. A mano a mano le nuove diocesi e tutti gli uffici ecclesiastici furono assegnati alle recenti nomine; il clero fu stipendiato dallo stato senza alcun diritto o ragione sui beni ecclesiastici depredati; posti i seminari sotto la sorveglianza dello stato; il matrimonio ridotto un contratto civile; eppure, ciò non ostante, l'autorit

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