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Aggiornato: 4 maggio 2025
Tavola, nella quale si mostra la concordanza del parlare a ducati, scudi, lire, soldi o simili, col nominare l'oro e l'argento ad once o a libre, però coniati.
E, se ben l'oro e l'argento ed i valori sono tre cose, essi però hanno da essere un corpo solo; e, essendo l'oro e l'argento due cose, cosí anco l'oro e l'argento ed i valori sono tre cose.
Voi poi, Cancelliere, chiamerete a conferenza il Maestro della mia Zecca, gli ordinerete di desistere dal far coniare, rivederete i suoi conti, e farete trasportare tutto l'oro e l'argento nel Forte.
E, perché l'oro e l'argento, tanto non coniati quanto monetati, si troveranno essere in uno stato, dal quale da ora inanzi piú non si rimoveranno, però si può ben tener per fermo che si vederanno maggiori quantitá di monete d'ogni sorte.
Conclusione del Discorso, nella quale si mostra l'ordine che in tutte le zeche tener si dovrebbe per coniare l'argento e l'oro.
Lo stesso può succedere alla Romagna ed altre province, che, prive di traffico mercantile, non traggono altro danaro che dalla vendita de' grani ed altri frutti de' terreni. Ma sopra tutto s'alzano le monete ogni volta che per qualche accidente si muta in universale la proporzione fra l'oro e l'argento.
E queste considerazioni mi hanno reso facile a sottoscrivere l'opinione di Bernardo Davanzati, che nel luogo sopraccitato si sforzò di provar che tutte le comoditá degli uomini, che sono fra loro in commercio, comprese insieme, tanto vagliono quanto l'oro, l'argento ed il rame coniato, che pure fra loro corre in commercio.
Due signore che avevano l'argento vivo addosso scendevano ogni tanto sul binario per guardare dalla parte da cui doveva giungere il treno, un servitore in livrea stava immobile, contegnoso come se fosse nell'anticamera del suo palazzo patrizio; nel crocchio ov'era Bardelli si seguitava a discorrere animatamente.
Imperoché, quando sono ridotti in danari e che dalle zeche vengono dispensati, non vi si può poi levare né crescere il pur'oro e l'argento fino in essi compartito con fermo e proporzionato fondamento e con vera e perfetta ragione.
È quasi l'opinione commune de' prencipi o de chi tien pensiero del governo de' loro Stati che, dandosi la proporzione giusta fra l'oro e l'argento, possa esser causa detta proporzione dell'abbondanza di detti metalli in quel regno; e all'incontro, eccedendosi o in piú o in meno in detta proporzione, che sia causa di far impoverire il regno o dell'uno o dell'altro di detti metalli opure di tutti doi: e perciò si è andato investigando quale fusse questa giusta proporzione e quale gli avessero dato gli antichi e quale li moderni.
Parola Del Giorno
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