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Aggiornato: 24 maggio 2025
E aspettarono: il gondoliere, con un certo moto bizzarro, essendo entrato nella negra cabina dagli ornamenti di ferro lucido, ne sollevò con le spalle tutta la parte superiore, simigliante alla gobba nera di un dromedario, al coverchio di una lunga bara di ebano dalle intarsiature artistiche e dalle finestrine microscopiche: sempre portandola sulle spalle, la depose innanzi al portone, raccomandando al servo questo negro felze. La gondola ora aveva la sua aria di barca da passeggiata, con l'elegante rostro lucido a prora, i due posti di divano, a poppa, foderati di panno nero, adorni di cordoni e di fiocchi di lana nera, sgabelli neri su cui appoggiare i piedi. Grazia e Ferrante vi si sedettero, senza dire nulla: e il gondoliere cominciò a remare verso il Rialto, senza aver loro chiesto nulla. Quel giorno lo scirocco era più pesante del solito e dava pena al respiro. Delle z
Per spiegar meglio quel concetto, Agenore aggiunse sottovoce: «Quanto a riescire, riescono.... ma!...» E tenne dietro all'oculista promettendo di ritornare dopo il mezzodì. Ancora Leonardo ed Ernesta rimasero soli. «Innanzi, disse la povera donna facendosi forza per nascondere il suo affanno, innanzi; sei rimasto al tavolinetto nero con intarsiature di madreperla.
Queste mercanzie consistevano principalmente: in panni di seta, di lana, di pelo di cammello e di capra, rasi con ricami tessuti d'oro, tappeti di Persia e di Caramania, riputati da M. Polo i migliori del mondo, cammellotti, mussuline, particolarmente da Mussul presso Mardin, abbondante di cotoni, cordovani rossi e gialli ed altre pelli in genere, pesce secco e salato, beluga del Caspio, argento ed oro in polvere tratti dai fiumi di Bukaria, rame delle miniere di Tokat, datteri di Bassorah, pepe, tabacco, indaco, allume, zuccaro, galla, zenzero, zafferano, rabarbaro, gomma, miele, sale di Bukaria, sale ammoniaco, bitumi, tra cui il nafta ed il celebre mum, droghe diverse, erbe medicinali, cera, perle di Ormuz, lapislazzuli, turchesi ed altre pietre preziose, lavori ed intarsiature alla agemina, così detti da agem, nome col quale gli Arabi indicano le terre ad essi straniere ed in particolare la Persia; e finalmente la seta greggia di cui incomparabilmente abbondavano le provincie persiane situate sul Caspio, Astrabad, Mazanderan, Schirvan e sopra tutte il Ghilan, la cui seta in natura ed in manifatture era ed è riputata la migliore di tutta la Persia.
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