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Aggiornato: 12 giugno 2025


Allora Giuliano diede un'energica crollata di spalle, si mise con passo risoluto per la lunga infilata delle sale, raggiunse l'anticamera, e scese allegro la scala di marmo, salutando beffardamente il paffuto angiolo di stucco bianco che, recando sempre fra le mani il tulipano di vetro del lume a gas, s'era tante e tante volte veduto passare davanti quel bellissimo giovane.

Il mulatto, arrivato a terra, mi scaricò nelle mani d'un altro facchino arabo, il quale, infilata una porta della citt

La principessa, senza dir verbo, corse a raccorre tutte le sue vesti; in pochi istanti finì d'acconciarsi. A un tratto il Weill-Myot se la vide dinanzi tutta minacciosa. Essa avea preso una pistola carica, dalla guaina in cui era infilata, in un angolo dello studio, e la puntava al petto del Weill-Myot. Questi raccapricciava d'orrore: domandava grazia.

È una campagna di Caserta; sorge il sole; una striscia rossa è all'orizzonte, si diffonde in un pallido giallo e finisce in un bianco smorto; i monti lontani sono azzurrini, quelli più vicini di un violetto stinto. Sulla via maestra, bianca, polverosa, dove ad ogni quindici passi sorgono mucchi di brecciame bianco, cammina un lavoratore, scalzo, con le grosse scarpe sospese alla cintura, la zappa sulla spalla e la giacchetta infilata ad un sol braccio; un muricciuolo impedisce la vista dei campi lontani, dove il grano attende il venticello di luglio solo un pino sorge come un uomo tronfio e superbo di . Par di sentire il fruscio dei faggi che cominciano ad agitarsi, par di sentire il concerto trillato degli uccelli, pare di veder schizzare le vivaci lucertoline, tanto nervose e simpatiche. Dico, pare; perchè tutto questo è in un acquerello, un gentile acquerello, che mette una nota soave in una orribile camera di citt

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