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Aggiornato: 28 maggio 2025
C'era al terzo piano, un'altra inquilina con la quale Diana Varedo non tardò a far conoscenza. Era costei una pittrice inglese, da parecchi anni stabilita in Italia, Miss Olivia Harrison, d'et
La ruskiniana Miss Olivia si strinse nelle spalle. È poi civile il nostro mondo? Miss Harrison stasera ama i paradossi disse sorridendo Varedo. Parla su per giù come il Papa.
Era una corte discreta, riguardosa, da persona educata che non voleva trascurare i propri doveri verso la padrona di casa che gli sedeva a destra, nè tralasciar d'interloquire nelle quistioni sollevate da Miss Harrison. Miss Harrison era in quel giorno estremamente battagliera e aggressiva.
Così alle angustie per lo stato della figliuola, si mesceva nell'animo di Diana il rimorso della propria trascuratezza, si mesceva un po' di malanimo verso Miss Harrison, pur tanto servizievole e buona, che le aveva empito il capo delle sue fisime e aveva svegliato in lei rivolte sopite e ambizioni latenti.
Le due donne discutevano non intendendosi che a mezzo; tuttavia Diana sentiva che, in fondo, ella era d'accordo con Miss Olivia in molti più punti che non avrebbe voluto. Anche visitando Roma (vista una sola volta nella confusione del viaggio di nozze) sia che Alberto, con uno sforzo meritorio, consentisse ad accompagnarla in rapida corsa, sia che le facesse da guida Miss Harrison o qualche conoscente presentatole da suo marito, sia che fosse sola soletta col suo Baedeker, ella notava una profonda diversit
Bebè respingeva l'Irene, non dava retta alla sua mamma, voleva a ogni costo che Miss Olivia montasse in vettura anche lei. Miss Harrison, esitante, stava per chiamare il conduttore. Potrei scendere a Portonaccio... Ma Varedo intervenne opportunamente. No, Miss Olivia, sarebbe peggio... La si lusingherebbe per nulla. Diana consentì nell'opinione del marito. Sì, temo anch'io che sarebbe peggio.
L'inglese staccò dolcemente dal collo l'esili braccia che l'avvincevano, baciò ancora una volta Bebè, e la consegnò, strillante e dibattentesi invano, all'Irene. Diana e Miss Olivia s'abbracciarono. Grazie, grazie diceva Diana, durando fatica a frenare i singhiozzi. E addio. Non addio replicò Miss Harrison. Arrivederci. Ebbene, sì, arrivederci ripetè Diana con improvvisa energia.
Miss Harrison le bisbigliò all'orecchio: Se non le dispiace, vado dalla piccina... Me ne intendo io di febbre... Diana fece un segno d'assenso e le strinse la mano con gratitudine. Or ora vengo. Molto opportunamente, i Feana pensarono di andarsene. Gi
Date queste idee, è facile immaginarsi come Miss Harrison incoraggiasse la Varedo a coltivar le sue attitudini letterarie. Diana gliene aveva parlato per celia, ma ella, l'Inglese, aveva preso subito la cosa con la seriet
Miss Harrison, alla quale non isfuggiva la gravit
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