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Aggiornato: 28 giugno 2025
Eravamo condannati ai lavori forzati per ridere. Tranne i mozzi addetti ai lavori domestici e alcuni fabbri, non avevamo da lavorare che col catenone che pesava e ci martoriava. Era una fannullonaggine tormentosa in tutta la camerata.
Il capitano ordinò il pronti e i fucili si curvarono verso la regione del petto dei rivoltosi. Non ci volle altro. Nacque tra i forzati la gara di voler morir prima. Ciascuno si cavava la giacca, si sbottonava la camicia e si presentava ai fucili, gridando: Fuoco! fuoco! Il primo di tutti fu Vitale un forzato siciliano.
E quei mercanti, che trafficano in seta ed altre mercanzie forestiere e che fuori di quel paese sono costretti a spendere gli ori per quello che pesano, vi perdono quel tanto che calano; onde sono forzati a vendere tanto piú care nelle loro botteghe le merci, e ne rissente il danno ciascuno che compra.
«Ne scelgo uno. N. A., di Napoli, contadino, condannato a dodici anni, è uscito a 37 anni, dopo avere scontato una pena di undici anni ed un mese! «Nella stessa tabella si nota che la donna subisce gli stessi rigori. A. L., di Palermo, entrata nella casa di pena a 38 anni, con una condanna di vent'anni per omicidio, è uscita dopo una pena di diciotto di lavori forzati. Che tigri!
A custodia delle principali residenze delle due compagnie cioè la Cittadella di Corfù ed il Forte di Zara erano stabiliti dei grossi picchetti di guardia, ciò che dinota la condizione molto simile a quella dei forzati in cui erano tenuti i componenti del corpo.
Il naib fa mettere a nostra disposizione una capanna, ma tanto piccola e lontana dalle nostre robe che non possiamo approfittarne, per cui piantiamo anche noi la nostra tenda, e sotto questa siamo forzati di accendere i fuochi per la cucina.
Col nipote del Sion, coll'Elia Corvino, con forse un cento Lombardi, con altrettanti circa d'altri luoghi d'Italia, trovati in diverse parti della Germania o fuggiaschi volontari, o banditi forzati, desiderosi tutti d'un repentino mutamento di cose, con più d'un migliajo tra barbute svizzere e spadoni olandesi, e d'altri raccogliticci di Germania, Manfredo erasi partito poco tempo prima da Augusta dove il duca Francesco Sforza aveva ricevuto il giuramento di tutti.
In galera, ho conosciuto gente che sente la fratellanza come non la si sente all'aria libera. Ho conosciuto forzati che si sono levati il pane di bocca per darlo a chi aveva più fame di loro.
Sovente alcuni forzati, si sottomettono alle punizioni individuali per richiamare l'attenzione del direttore su questo o quel sopruso. Ma quando il sopruso continua con maggiore accanimento e quando il direttore si ostina a «ignorarlo», allora i forzati perdono la pazienza e ricorrono alla violenza del fuori! fuori!. Un fuori! fuori!
Questo fatto diede origine ad altro processo, definito colla condanna a morte di due cittadini romani, Giulio Ajani e Pietro Luzzi, la qual pena fu poi commutata, in seguito alla intercessione di re Vittorio Emanuele, in quella dei lavori forzati a vita.
Parola Del Giorno
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