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Aggiornato: 1 giugno 2025
Se vivessi cent'anni, non dimenticherei quella faccia. Era un vecchio secco, coll'occhio truce, col naso forcuto, con una bocca senza labbra, tagliata in forma d'un semicircolo rivolto in giù. La prepotenza, la superstizione, Venere, il kif, l'ozio e la saziet
Io vidi un, fatto a guisa di lëuto, pur ch’elli avesse avuta l’anguinaia tronca da l’altro che l’uomo ha forcuto. La grave idropesì, che sì dispaia le membra con l’omor che mal converte, che ’l viso non risponde a la ventraia, faceva lui tener le labbra aperte come l’etico fa, che per la sete l’un verso ’l mento e l’altro in sù rinverte.
Che strana figura! Per un pezzo rimanemmo tutti attoniti a guardarlo. È un uomo sulla sessantina, mulatto, quasi nero, di mezzana statura; ha una testa grossissima e oblunga, due occhi lampeggianti che lanciano uno sguardo astutissimo, un gran naso forcuto, una gran bocca, due file di denti enormi, un mento smisurato; e malgrado questi tratti ferini, un sorriso affabile, un'espressione benigna e modi e inflessioni di voce quanto si può dire cortesi. Ma con nessuna gente quanto coi mori, dice chi li conosce, è facile ingannarsi giudicando l'animo dall'aspetto. Non nell'animo però, nella testa di quell'uomo io avrei voluto vedere! Non ci avrei trovato per certo una grande dottrina. Forse non più che qualche pagina del Corano, qualche periodo della storia dell'Impero, qualche vaga nozione geografica dei primi stati d'Europa, qualche idea di astronomia, qualche regola d'aritmetica. Ma in compenso, che profonda conoscenza del cuore umano, che prontezza di percezione, che sottigliezza di scaltrimenti, che trama intricata di faccende lontanissime da ogni nostra consuetudine, quanti curiosi segreti di reggia, e chi sa che guazzabuglio di rimembranze d'amori, di supplizi, d'intrighi, di vicende strane e tremende! E c'era fors'anche, sotto quel bianco turbante, un concetto della civilt
Io vidi un, fatto a guisa di leuto, pur ch'elli avesse avuta l'anguinaia tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto. La grave idropesi`, che si` dispaia le membra con l'omor che mal converte, che 'l viso non risponde a la ventraia, facea lui tener le labbra aperte come l'etico fa, che per la sete l'un verso 'l mento e l'altro in su` rinverte.
53 Morto cadea questo Aramone a valle; e v'accorse il fratel per dargli aiuto: ma Dardinel l'aperse per le spalle fin giù dove lo stomaco è forcuto. Poi forò il ventre a Bogio da Vergalle, e lo mandò del debito assoluto: avea promesso alla moglier fra sei mesi, vivendo, di tornare a lei.
Io vidi un, fatto a guisa di leuto, pur ch'elli avesse avuta l'anguinaia tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto. La grave idropesi`, che si` dispaia le membra con l'omor che mal converte, che 'l viso non risponde a la ventraia, facea lui tener le labbra aperte come l'etico fa, che per la sete l'un verso 'l mento e l'altro in su` rinverte.
Io vidi un, fatto a guisa di lëuto, pur ch’elli avesse avuta l’anguinaia tronca da l’altro che l’uomo ha forcuto. La grave idropesì, che sì dispaia le membra con l’omor che mal converte, che ’l viso non risponde a la ventraia, faceva lui tener le labbra aperte come l’etico fa, che per la sete l’un verso ’l mento e l’altro in sù rinverte.
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