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Aggiornato: 3 maggio 2025


E dopo Calatafimi e la marcia dei filibustieri sulla Metropoli? Dio me ne liberi! In tali frangenti entrarono in Palermo Lina e Marzia e Lia la graziosa contadina dell'Agro Palermitano le tre vestite a foggia del paese, e favorite dalla prima oscurit

Un rovinío di cannonate dai forti e dalla squadra assordava la gente, e più ancora le grida selvagge di tutta la ciurmaglia borbonica, con gli evviva a quel modello di monarca e morte ai filibustieri!

In quanto al vostro generale, avreste, al postutto, sperato di cambiarlo coi nostri uffiziali in carrozzella. E al maggiore non mancava l'animo a ciò, sibbene l'appoggio del suo manipolo. Durante il cammino si ciarlò di politica, di guerra e perfino di letteratura. Egli si appalesò cavaliere e di molti studii. In fama di filibustieri, ci ascoltava con istupore, scoprendone gentiluomini.

Incoraggito dal silenzio dei compagni, così proseguì il gesuita: «Osteggiati barbaramente al di fuori da chi si manifesta pubblicamente servo della santa Sede, noi stiamo su d'un vulcano nell'interno di Roma. La setta dei perduti, profittando delle sventure del nostro esercito, e dell'entusiasmo suscitato in tutta Italia dalla vittoriosa spedizione dei Filibustieri del mezzogiorno, tenta in questo momento un colpo decisivo sul santo Padre, ed il suo governo, per farla finita una volta (come dicono quei malviventi) coi chercuti. E ciò che mi fa supporre tanto più terribile tale infernale congiura, si è: di veder sedotta da uno dei capi la contessa Virginia N.... tanto influente sulla societ

¹ Il fatto che qui si racconta non è unico nelle storie degli uomini. L'Archenoltz nel Cap. 5. della sua Storia dei Filibustieri narra un fatto eguale commesso dall'Olonese contro del suo mortale nemico.

In sostanza era giunta in Palermo la notizia che i valorosi generali Bosco e Van Michel avean raggiunto i Mille presso Corleone, li avean distrutti, preso l'artiglieria e fugati i pochi resti verso il mare africano, ov'eran aspettati dai prodi della flotta per esser condotti in quei certi ergastoli di S. Stefano e Favignano, che i patriotti dell'Italia Meridionale ben conoscono, oppure per essere appiccati ai pennoni di detta valorosa flotta: ricompensa generalmente assegnata ai pirati o filibustieri, simili ai Mille, che si occupano di disturbar l'ordine ben mantenuto dalle monarchie in generale e dalle italiane in particolare.

« Pessime, eminenza! pessime: pare che la fortuna arrida in ogni modo ai filibustieri, oggi trattati da eccellenze dai generali borbonici. Essi sono tosto padroni dell'isola intiera, meno le quattro orientali fortezze, e probabilmente non tarderanno ad incamminarsi verso lo stretto di Messina per passare sul continente.

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