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Aggiornato: 8 giugno 2025


«Il nostro palchetto è in prima fila, dei più lontani dalla scena, ottimo per vedere, e più ancora per essere veduti. Figurati dunque come fosse facile guardare la tua amica da ogni punto del teatro, e come tutti i cannocchiali fossero in moto.

Egli fila la sua voce come la seta e ne fa ciò che vuole... Siamo intesi! la calugine del velluto, e la corda tessuta di seta e di oro, con cui la regina Giovanna impiccava suo marito, interruppe Don Diego. Tu sei più nel vero che non pensi. Io era dunque inginocchiata, affatto rimpetto a lui.

Armando andò al ballo. La marchesa era bella più del solito. Magnificamente vestita, se ne stava accogliendo i suoi invitati con le ampie riverenze all'indietro le più aristocratiche, e con un sorriso stereotipato che lasciava vedere una fila di dentini fatti apposta per mordere il pomo d'Eva.

Egli si vide allora spalancato un abisso in cui si sentiva irresistibilmente trascinato; come un ragno a cui la verga di uno spensierato fanciullo abbia infrante tutte le fila cui era sospesa la pensile dimora.

La squadra inglese ancorata sulla rada di Napoli, ebbe in quei giorni varii disertori, che volevano ingrossare le nostre fila. Tale era la simpatia di quella brava nazione per la libert

E tesse, tesse le oblïose fila D’un sogno di rinuncia.

Nullo aveva alla sua destra Lina che portava in anca Marzia gravemente ferita in una spalla. Egli portava Virginia ferita nel petto; Muzio e P... avevano ciascuno un ferito. P..., che non volle abbandonare il posto d'onore dell'avanguardia, aveva con il suo tromba con il braccio destro rotto da una palla ed impugnando l'istrumento colla sinistra. Al momento di principiare la marcia, un'ultima disperata carica dei borbonici obbligò la piccola colonna dei liberi a fermarsi. Ma trovati in ordinanza ed eseguendo l'ordine di non scaricar le armi che a bruciapelo, le due fila di fuori i nobili figli della libert

BRUNO SPERANI, col suo Nell'Ingranaggio, viene a mettersi in prima fila nel plotone, anche troppo sottile, de' romanzieri italiani. Numeri e Sogni, 1887.

In quel fantasticare senza legge io provava come un sussulto, come qualche cosa che mi parlasse d'un mondo lontano riannodavo a quell'esistenza immaginaria mille fila diverse, mille memorie che io indovinavo in quel punto.

Ma era senza esperienza della vita: non atto a sbrogliar le fila di un intrigo sociale; lento nel conoscere gli uomini: difficile a supporre il male. Non avea ancora sofferto: non avea mai amato, salvo Diana: e forse l'affetto che nutriva per lei non avea tutto l'ardore, tutto lo slancio di una prima passione.

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