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Aggiornato: 3 giugno 2025


Per queste ragioni le tengo apocrife, come giudicarono il Raynald, Ann. ecc., 1283, §. 5, e il Muratori, Ann. d'Italia, 1282, che le disse fatture de' novellisti d'allora; l'uno e l'altro anche senza avere per le mani il manifesto di Pietro, la continuazione dell'istoria di Saba Malaspina.

Seconda. Non si guasteranno mai piú le monete per rifarle, sapendosi che si getterebbono via le fatture; onde le belle monete de' prencipi per sempre si vederanno. Terza.

Ahi anime ingannate e fatture empie, che da fatto ben torcete i cuori, drizzando in vanit

E non occorrerá ch'alcuno le voglia spendere tose o leggiere; conciosiaché chi le avrá a ricevere, ricordandosi che le dovrá pagare a peso di fino, non le vorrá accettare, e non gli tornerebbe conto, tanto per rispetto della nuova e real tassa delle monete giá fatte, quanto anco per li caratteri e note del valore, della lega o finezza e del peso, che saranno impresse su quelle che di nuovo si faranno, e come nel capitolo XXII. E perché ho detto di sopra che chi fará fare o rifare monete dovrá pagare le fatture; e quantunque ciò debba forse parere cosa strana a molti, non sapendo il buon fine di tal fatto, essendo che non si udí mai dire si trovò giamai che fosse posto in uso nel tempo che regnavano i romani e sotto il loro imperio il cavare le fatture dal corpo delle monete, ch'io sappia, ma solo molti anni dopo, che, con malaintesa invenzione, s'introdusse il cosí cavarle; e parendomi ancora cosa convenevole che ciascuno sopra ciò si paghi di ragione; dico ch'avendo io molte volte considerato e con gran diligenza ricercato se si trovi al mondo cosa che sia piú generale, nelli maneggi delle mercanzie e di molti altri contratti diversamente fatti dagli uomini, di quello che sia l'oro e l'argento ridotto in monete, ed anco se vi sia cosa lavorata che venga contrattata fermamente e senza dubitazione alcuna con i valori delle fatture in essa, nel modo come si fa e si usa delli danari, ciò non ho mai potuto ritrovare.

Ma pure Traluci a me, benchè ti copra un velo; In mille voci annuncian tue fatture Il Re del Cielo. Ma delle tue fatture la più bella, Quella che più di grazia è portatrice, Quella che più ti rappresenta, quella Che al cor più dice, Ell'è Maria, la Vergine, la Figlia Dell'Uomo, in Ciel fatta a' fratei reina! La femminil piet

Però dico che in zeca alcuna, dal tempo che si sono cavate le fatture dal corpo o dosso delle monete in qua, non si è mai lavorato, meno si lavora se non in disproporzione, o di qualche poco o di assai, in quanto alla real forma ora proposta.

E per le fatture, lire 504, e venivano valutati denari 3 l'uno, che sono in somma lire 1296. Ma, tassandoli alla rata del fino che vi è dentro in ragion com'è detto, ciascuno d'essi vale denari 1-5/6 o circa, e fanno in somma lire 792.

Un giorno, Damiano passava dalla fabbrica allo studio terreno del signor Natale, situato all'opposta parte del cortile, recando seco il libro giornale delle fatture, com'era la pratica, affinchè il principale lo rivedesse, innanzi di pagar le mercedi agli artigiani.

E perciò ogni persona cercherá di far lavorare monete piú di fino per spendere meno in fatture, quali saranno anco piú leggiere e commode per portarle nei viaggi.

E se ben anco i rimedi, i rami e le fatture fossero stati fatti entrare o di piú o di meno di quello ch'io dico, ciò a me poco importa in voler mostrare il fatto di tutto questo maneggio.

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