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Aggiornato: 4 giugno 2025
Ond'ei crollo` la fronte e disse: <<Come! volenci star di qua?>>; indi sorrise come al fanciul si fa ch'e` vinto al pome. Poi dentro al foco innanzi mi si mise, pregando Stazio che venisse retro, che pria per lunga strada ci divise. Si` com'fui dentro, in un bogliente vetro gittato mi sarei per rinfrescarmi, tant'era ivi lo 'ncendio sanza metro.
Mai paventato non avea il Signore, Come il paventa in quest'istante, e mai Non avea per Lui tanto arso d'amore! Nessun dica al fanciul: «Tu obblïerai Questo gran dì»: più non possibil crede Volgere a colpa affascinati i rai: Trasmutato a quel rito in uom si vede; Sdegna le vanit
"Poi corresti, fanciul, scalzo nel giallo Frumento a fare l'eco alla cicala, E a te dalla cascina ilare il gallo Rispondea starnazzando sulla scala. "Natura, al poverin sempre gentile, T'empiè di bacche le siepi e di more, Nè ti rifiutò del lieto aprile Un bel raggio e d'un prato il più bel fiore.
Qual simplice fanciul, che gira intorno E doppo il giro, in terra lo transporta Tal io de tua belt
E imparano da quella uno stil grosso, o veramente uno stil da bombarda, metaforacce e qualche paradosso, o versi goffi e frasi alla lombarda. E dalle Madri tradite dir posso ch'apprendano i fanciul, se ben si guarda, a maledire i morti e i testamenti, a beffeggiar le madri ed i parenti.
La quale riguardando Dante e una e altra volta, con tanta affezione, ancor che fanciul fusse, piacendogli, la ricevette nell'animo, che mai altro sopravvegnente piacere la bella imagine di lei spegnere né poté né cacciare.
E gridando di dir delle gran cose, e promettendo de' volumi assai, ed insultando l'opre giudiziose de' colti, da lor detti «parolai», colle dissertazion stolte ampollose, senza dare un buon libro al mondo mai, sbalordendo fanciul, donne e merlotti. fûr per supposizione i matti dotti.
E così gli dicea: cessa il tormento, Nobil fanciul, che ti destini a Marte, E sappi che 'l cordoglio e lo spavento Da le scole di lui vanno in disparte: Le ferite del zio, che piagni spento Ti siano specchio; indi raccogli l'arte De le battaglie, e fian di gloria adorni Se con tal pregio forniran tuoi giorni.
Ond’ ei crollò la fronte e disse: «Come! volenci star di qua?»; indi sorrise come al fanciul si fa ch’è vinto al pome. Poi dentro al foco innanzi mi si mise, pregando Stazio che venisse retro, che pria per lunga strada ci divise. Sì com’ fui dentro, in un bogliente vetro gittato mi sarei per rinfrescarmi, tant’ era ivi lo ’ncendio sanza metro.
Nobile si parte e vassene a Madonna Chyreresis. & andando fa oration a Cupido suo signore dicendo. Nob. O fanciul sacro. o glorioso Nume La cui potentia. ha forza in terra. e in cielo Spira in me. tanta de tua gratia e lume Ch'io scopra. l'ardentissimo mio gelo.
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