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Aggiornato: 23 giugno 2025
95 Si vede altrove a gran pensieri intento per salute d'Alfonso e di Ferrara; che va cercando per strano argumento, e trova, e fa veder per cosa chiara al giustissimo frate il tradimento che gli usa la famiglia sua più cara: e per questo si fa del nome erede, che Roma a Ciceron libera diede.
E sai come dice? riprese il Segretario: Istituisco mio erede universale quel buon figliuolo del mio operaio Calogero Strano! Cardello diè in un gran scoppio di pianto! È dunque morto?... Non è possibile! Come? Dove? Non se ne potr
«Romani! l'Austriaco cento volte più barbaro del monsulmano picchia alle nostre porte.... che indugiate voi più? Come i Crociati poniamo sopra i nostri petti la croce, e su, addosso ai nemici, perchè Dio lo vuole! Non degno di chiamarsi romano chi per affetto o per comodo rimanesse codardamente ora alle sue case: non degna stirpe dei signori del mondo, non degno erede dei trionfatori sul Campidoglio colui che rifiutasse di presente vincere o morire per la libert
Il veltro de le cacce avventurose dorme, composto il lungo dorso in giro. Sta ritto in piè con tutta la figura l'unico Erede, figlio di Ieéna. Ei tace. Una lanugin fulva a pena gli ombra la faccia imperiosa e dura. Bella è la bocca; e l'occhio gli balena di desiderj enormi d'avventura.
Morta Annita, l'Italia moribonda che aveva con lei diviso il suo cuore, vi rimane sola, sventurata erede di nuova sventura; ma il cuore di Garibaldi non si restringe. E i pericoli si rinnovano, la morte incalza.
Nominato erede universale, col solo obbligo d'una pensione vitalizia alla Veronica, anche questa volta mi sono trovato più ricco di quanto poteva supporre. Il buon vecchio metteva a mutuo i suoi risparmi a benefizio del nipote, e ne aveva raccolto un bel gruzzolo.
però ripiena di celeste ardore, di gloria accesa e colma di mercede; vaga di bello e di perpetuo amore: di grazia albergo e di bellezza erede, sola fra noi vivete in dolce amore, del ben del Ciel facendo in terra fede. Del Cardinale Ippolito De' Medici Anima bella, che nel bel tuo lume divino interno ti rivolgi e giri, e indi in voce dolcemente spiri il suon ch'avanza ogni mortal costume;
20 Tacque Merlino avendo così detto, ed agio all'opre de la Maga diede, ch'a Bradamante dimostrar l'aspetto si preparava di ciascun suo erede. Avea di spirti un gran numero eletto, non so se da l'Inferno o da qual sede, e tutti quelli in un luogo raccolti sotto abiti diversi e vari volti.
Parola Del Giorno
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