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Aggiornato: 31 maggio 2025
Si rammentò quante volte col diletto padre ne avesse osservato il corso. Queste riflessioni finirono a destare in lei quasi egualmente dolore e sorpresa.
D'altra parte, siccome dappertutto intervenivano tutti i più distinti ingegni di quel secolo, da principio non stette ostinato nel suo proposito di viver solo, perchè credeva d'avere a raccogliere qualche diletto e qualche utile nell'assiduo conversare con tante e così distinte intelligenze; l'amore dei buoni studj a que' tempi, e in quella citt
Sommamente si dilettò in suoni e in canti nella sua giovanezza, e, per vaghezza di quegli, quasi di tutti i cantatori e sonatori famosi suoi contemporanei fu dimestico. Quanto ferventemente esso fosse da amor passionato, assai è dimostrato di sopra. Solitario fu molto e di pochi dimestico. E negli studi, quel tempo che lor poteva concedere, fu assiduo molto.
Ei che il sangue per te versato avea, Tarpò il tuo volo, e il sangue mio richiese; Io, ch'ebbi il tuo più che il mio ben diletto, Tacqui, ed offersi al sagrificio il petto.
«Fa che soave il tuo spirito ceda «a l'alitare d'ogni passïone, «come la tibia d'oro ove un'auleda «prova a diletto sua lene canzone. «Ama il tuo sposo ed ama il tuo figliuolo «ma fa che il beneficio tuo si spanda «pur su colui che in carit
I monti e le valli di quel circolo spazioso dipinti da un'aurea porporina luce riflessa nelle acque, fulgide esse pure come la vôlta del cielo, s'avevano un così vago, un non so quale incantevole aspetto, che traeva a mirarli con sentimento di gioia e di secreta riconoscenza, quasi si sentisse che una mano creatrice e benefica avesse preparato quel quadro sublime onde offrirlo a diletto dello sguardo dell'uomo.
O divina virtu`, se mi ti presti tanto che l'ombra del beato regno segnata nel mio capo io manifesti, vedra'mi al pie` del tuo diletto legno venire, e coronarmi de le foglie che la materia e tu mi farai degno. Si` rade volte, padre, se ne coglie per triunfare o cesare o poeta, colpa e vergogna de l'umane voglie,
E quella a me: <<Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria; e cio` sa 'l tuo dottore. Ma s'a conoscer la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto, diro` come colui che piange e dice. Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Pensa a la nostra Fe': caro e diletto Sempre fu vostro imperio a nostre schiere; Ed or non ci pentiam: tranne dal petto Alta necessit
seguitando il mio canto con quel suono di cui le Piche misere sentiro lo colpo tal, che disperar perdono. Dolce color d'oriental zaffiro, che s'accoglieva nel sereno aspetto del mezzo, puro infino al primo giro, a li occhi miei ricomincio` diletto, tosto ch'io usci' fuor de l'aura morta che m'avea contristati li occhi e 'l petto.
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