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I cavoli e le patate occupavano le aiuole; appena qualche scarduffiato cespo di rose, mozzo dalla marra barbara dell'ortolano, le foglie rose dai bruchi, intisichiva sul terreno ove la sua razza aveva regnato. Nel cortile passeggiava un prete leggendo il suo breviario: ravvisai tosto Don Sebastiano; la sua faccia non aveva mutato gran fatto; era diventato più scuro, più terreo.

Intanto la prosa dell'Ortolano dirozzato mi produceva ogni sera il suo effetto infallibile, addormentandomi d'un sonno denso, tenace, profondo, e talvolta facendomi vedere in sogno una testa bionda di donna col sogghigno dell'ironia, fra un cavolo navone e un cavolo rapa.

Per una settimana avevano date tutte le istruzioni e anche le provviste occorrenti alla Nunziatina, la figlia dell'ortolano. Prima di partire avrebbero preparato il golasch colle patate per due giorni; per altri due giorni, pollo e patate a lesso; per i giorni di magro il merluzzo, le uova, e insalata di patate.

La politica che ora prevale è quella del cane dell'ortolano, il quale non mangia cavoli e non li lascia mangiare. «........in Francia voi «Correre, insegna contro insegna, e crisma «Contro crisma levar, perfidiAdelchi

Sulla porta della cucina stava affisso il lunario, e un calendario dell'ortolano, nel quale si leggevano i lavori e le semine da farsi ogni mese.

Ah, questa volta la mia speranza non era un'orchidea!... Io non aspiravo a voli pindarici, mi esponevo a precipizi. Deponevo la mia semente sulla terra e coltivandola secondo le norme dell'Ortolano dirozzato avevo motivo d'aspettarmi che germogliasse. Che cosa nascer

E non è a dire se egli penò a pigliare il sonno; e se il dimani fosse uscito a farsi vedere nel borgo, anco i bimbi avrebbero indovinato che egli non era felice. Ma alzatosi tardi, non mosse se non per andare sino al tugurio dell'ortolano, cui mandò pel cibo; poi rimase chiuso in casa, colle proprie malinconie, ad aspettare che quella settimana benedetta volesse passare.

Era costui un ortolano che coltivava il verziere ed il frutteto d'un vasto tenimento che un gran signore possedeva presso: si chiamava Matteo, era del paese ancor egli ed ammogliato eziandio, non aveva avuto che un figliuolo, e i ragazzi dell'una e dell'altra famiglia giuocavano insieme; e i parenti, come suole, immaginavano che, quando cresciuti, il figliuolo dell'ortolano avrebbe sposato la figliuola dell'agricoltore.

Diana scacciò da con un grido le terribili suggestioni di queste coincidenze fortuite, corse dalla bimba, la prese sulle ginocchia, la baciò e ribaciò, le disse che domani sarebbe venuta la nonna... Non se la ricordava la nonna Valeria, che la faceva giocar l'estate scorsa a Belgirate, sul lago... dove c'era il piccolo battello con la banderuola azzurra, e c'era Cinci, il cane dell'ortolano....?

Con ciò il suo giornale prosperava sempre più. In pochi anni Tommaso Salicotto, il figliuolo dell'ortolano, ebbe un suntuoso quartiere per sua abitazione: quello in cui andremo or ora a trovarlo; ebbe delle buone rendite in cartelle del debito pubblico; ebbe una ben avviata stamperia ch'egli aveva stabilita pel suo giornale, e cui la sua influenza procacciava molti guadagni; ebbe la bagattella d'un'entrata annua di cinquanta mila lire.