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Aggiornato: 12 maggio 2025


In tale epoca io pure sentii farsi maggiore l'attrazione della lontana finestra del palazzo Brisnago. Era magnetismo?... non saprei dirlo, ma era un fatto in armonia col resto della natura: il risveglio del mio cuore si trovava all'unisono con quello delle piante; e alla sera, scartabellando l'Ortolano dirozzato, mi son trovato d'accordo colla fioritura delle carote.

Benissimo!... ho pensato sovente alle delizie della lettura in comune, in condizioni gradevoli; ma anche questo diletto, come tanti altri, è rimasto per me un vano desiderio.... E che cosa leggete? Ve l'ho detto, ogni sorta di buoni libri... esclusi soltanto i noiosi! Come l'Ortolano dirozzato.

Volete che venga a leggervi l'Ortolano dirozzato? No, no, mi rispose ridendo, quello dovete leggerlo voi solo, come eccitante al lavoro dei campi... come calmante di certe passioni.... E come sonnifero, io soggiunsi, più potente dell'oppio! Quanto ne avete letto finora? Cinque pagine. Cinque pagine in più d'un anno!... Che volete!... non mi entra nel cervello. Avete dunque la testa dura?

Ah, questa volta la mia speranza non era un'orchidea!... Io non aspiravo a voli pindarici, mi esponevo a precipizi. Deponevo la mia semente sulla terra e coltivandola secondo le norme dell'Ortolano dirozzato avevo motivo d'aspettarmi che germogliasse. Che cosa nascer

Aveva smesso l'abuso dei farinacei, del fiasco di vino; s'era adattato benissimo ai ricevimenti del venerdì, a coricarsi dopo il teatro, a stare in letto al mattino sino alle otto per lo meno: insomma, in tutto si era incivilito, dirozzato quel povero conte; in una sola cosa non era riuscita donna Fanny: nel farlo dimagrare.

Era un viavai di carriole cariche d'alberi, di cespugli, di fiori, di terricci, di concime, di vasi e d'innaffiatoi, ed io stesso dovevo prestarmi aiutando a trapiantare e lavorare colla vanga e colle mani, quantunque fossi ancora un ortolano assai poco dirozzato. Quando l'inverno ci chiuse in casa, trovai la mia piccola dimora piena di vita.

Intanto la prosa dell'Ortolano dirozzato mi produceva ogni sera il suo effetto infallibile, addormentandomi d'un sonno denso, tenace, profondo, e talvolta facendomi vedere in sogno una testa bionda di donna col sogghigno dell'ironia, fra un cavolo navone e un cavolo rapa.

È poi da notare che in questi ultimi tempi il Frascolini si era di molto dirozzato e aveva perduto un po' di quelle sue arie di cantante a spasso che lo facevano primeggiare nelle sedute burrascose del Circolo democratico degli Operai Agricoltori.

Se dovete vivere in campagna, essa aggiungeva, avete bisogno d'un orto; se sapete coltivarlo ne caverete degli utili, e poi imparerete anche a coltivare i fiori. Le promettevo di occuparmene seriamente... ma quando aprivo il mio Ortolano dirozzato, e leggevo quelle elucubrazioni sulla cultura dei cavoli, il libro mi cadeva dalle mani, e contro mia volont

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