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Aggiornato: 19 maggio 2025
Il rimorso dell'offesa fattale, del pericolo cui avevala esposta per difendere il suo onore, lo torturava, e soltanto una buona e dolce parola di lei, sentiva, gli avrebbe reso la vita.
DON IGNAZIO. O Dio, quante mutazioni in un tempo sente l'anima mia! intenso dolor della sua morte, pena della sua infamia e innocenza, gelosia dell'inganno, rabbia dell'offesa che hai fatta al padre! Ed è possibil che si trovi un cuore, non dico di cavaliero, ma cosí barbaro e inumano in cui abbia potuto cadere cosí mostruosa invenzione?
E con tale schernevole saluto, se n'andò, ruminando tra sè la vergogna del fallito disegno e il modo più pronto di ricattarsi dell'offesa. Partito lui, Lorenzo rimase immobile, al luogo istesso, incrociate ancora le braccia, china la testa, tutto in pensieri. Forse dubitava d'esser caduto in inganno, d'aver precipitato, d'aver tolto alla famiglia del suo amico un'onesta protezione.
Ella sola avrebbe potuto rianimare quel corpo affranto, quello spirito anelante l'eterno, il completo riposo, ma Maria non voleva; Maria desiderava di dimenticare l'offesa, e per giungere a quest'oblio non poteva rivedere il principe, altro che dopo mesi, anni, quando appunto la mano del tempo avesse con la sua azione lenta, ma continua, attenuata l'amarezza dell'offesa.
Prego la vostra bontá, ché sovra di me pigliate la vendetta della morte di vostra figliuola e dell'offesa dell'onor vostro. EUFRANONE. Oimè, che le vostre parole m'hanno passato l'anima: voi avete ucciso lei, me e la madre in un colpo, e uccisi nel corpo e nell'onore!
MASTICA. Eccoli che vengono; calate giú, padrona, a riceverli. LAMPRIDIO. O padre, mi vergogno domandarvi perdono dell'offesa fattavi. FILASTORGO. Fa' che per l'avenire si ricompensi essermi ubidiente, ché giá hai conosciuto se t'amo.
ALESSANDRO. Io non so chi tu sia, e non t'ho visto fin ora: questi sono i testimoni che ti han visto entrare in casa mia, rubbarle e portarle via. PANFAGO. Ed è questo atto da gentiluomo? Cosí vi sète concertati con Forca, per vendicarvi dell'offesa che v'ho fatta. ALESSANDRO. Che offesa?
In questo caso però si ritiene che il marito abbia rinunciato alla reintegrazione a lui dovuta e alla riparazione dell'offesa.
Vorresti confondermi con le sottigliezze della vostra professione, rispose Paolina che non intendeva di prestarsi a un colloquio, ma voleva la lite, il conflitto. Non voglio discutere, io! dico inganno all'inganno, e domando soddisfazione dell'offesa che mi vien fatta. Offesa? ma l'offesa, Paolina, sei tu che la compi intera, brutta, grandissima, verso di me.
Parola Del Giorno
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