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Aggiornato: 11 maggio 2025
=C= Un giornalista fece in una grande effemeride una lunga recensione dell'opuscolo. E cosí, accortamente sanato il difetto dell'anonimia, ebbero modo di venire alla luce non solo gli argomenti, chiamiamoli cosí, del piccolo filologo firmato, ma anche, e di preferenza, le insinuazioni e le calunnie dell'occulto cúculo postillatore.
Pochi si dolsero per lui, perchè ognuno aveva a rallegrarsi di sè stesso; nè lo pianse la moglie. Costei, l'aspettò una settimana giusta; e quando le parve d'avere aspettato invano, sedendo al telaio e pigiando le calcole, cantò una sua frottola con questo ritornello strano: E se non torna il cuculo in aprile, È morto è morto, il povero animale.
Ernesta fantasticava sempre: oh! vivere sotto il tetto che era nido agli stornelli, nella solitudine che affina i sensi, farsi della sfinge l'amica del crepuscolo, dei grilli e delle rane gli amici della notte, dell'usignuolo l'amico di tutte l'ore; ascoltare i passeri biricchini, il cuculo armonista, ricevere la visita delle farfalle e dei mosconi e passare così la vita...!
=B= Uno degli anonimi, emulo dei costumi del cúculo, aveva deposte le sue note nell'opuscolo non anonimo d'un minuscolo filologo scientifico. In questo opuscolo si discutevano, in due capitoli differenti, il mio Scimmione, e i libri di testo d'un professore di storia che ha da solo piú ingegno di tutti i filologi scientifici messi in fascio, e che in un suo articolo aveva denunciata la infecondit
Perchè dunque mi tentate voi con promesse che non mi seducono più del canto del cuculo? Vi ho detto che io lo sapeva col ministero della mia scienza; gli è giusto così. Vi basti. Bene sta. Noi ti dobbiamo mercede, e, forse ci avrai dato del poco generoso per averlo dimenticato finora. No, santo padre: anzi ve ne dispenso, perchè io non ho bisogno di nulla. No? quale è dunque il tuo mestiere?
E le ombre si addensavano, e le stelle ammiccavano più fulgide, e i grilli trillavano più forte, e il cuculo inanimito appaiava più di frequente le sue note.
La voce del cucùlo che cantava nascosto nel folto dell'oliveto; una folata di vento che passò sul mio capo improvvisa facendo stormire gli alberi; una foglia secca che cadde, roteando, a' miei piedi: tutto ciò mi riempì di spavento. Quando giunsi sul terrazzo, e potei co' miei occhi accertarmi che il sedile sotto il mandorlo era vuoto, respirai.
Parola Del Giorno
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