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Aggiornato: 15 giugno 2025
Il decreto ministeriale che, per compiacere ai governi dispotici d'Italia, m'esiliava di Francia, mi colse nell'agosto del 1832. Importava continuare in Marsiglia, dov'erano ordinate le vie di comunicazione coll'Italia, la pubblicazione dei nostri scritti. Però determinai di non ubbidire e mi celai, lasciando credere ch'io partiva.
Persecutori e perseguitati, preti e rivoluzionari, governanti e ribelli, tutti parlavano il medesimo linguaggio vantando gli stessi ideali. La religione era una gloria e un ornamento cui niuno si ricusava, ma il clero esercitandola non era più fuso con lei come in passato. La padroneggiava senza possederla, presso a poco come l'Austria faceva coll'Italia.
Il 30 ottobre 1867 fu un triste giorno nella storia d'Italia; esso segnò un profondo esaurimento morale ed un grande regresso. Non era ancora passato un anno, dacchè i Francesi erano stati costretti, dalle condizioni politiche e dalla logica delle opinioni e dei fatti, ad abbandonare Roma. Allora tutto il mondo si era rallegrato coll'Italia, perchè finalmente questo giorno era giunto, dopo secoli di aspirazioni e di sforzi, verso l'indipendenza dalla dominazione straniera. Anche questo era stato illusione. I Francesi erano di nuovo sbarcati nel paese, e la loro nuova occupazione sembrava dire al mondo che l'Italia, incapace a mantenere la sua libert
Sire! di che temete? Dell'Austria? Coll'Italia intera però che il linguaggio ch'io vi propongo vi d
Roma distrasse Cartagine, ma fecondò Alessandria; ridusse l'Egitto a provincia romana attirando l'Africa nella storia universale. D'allora, l'azione italica sull'Africa fu continua: tutto il commercio africano fu coll'Italia, il Cristianesimo vi ebbe Santi Padri e concilii, vi mandò crociate, vi si battè coll'Islamismo, e unito con lui penetrò nei deserti.
La politica internazionale d'Italia dovrebbe anzi tutto, e per acquistarsi potenza agli ulteriori sviluppi, tendere a costituirsi anima e centro d'una Lega degli Stati minori europei stretta a un patto comune di difesa contro le possibili usurpazioni d'una o d'altra grande Potenza. La Spagna, il Portogallo, la Scandinavia, il Belgio, l'Olanda, la Svizzera, la Grecia, i Principati Romano-danubiani costituirebbero così coll'Italia una forza materiale di più che 64 milioni d'uomini stretti a un patto d'indipendenza e di libert
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