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Se gli antichi pastor di rose e fiori sparsero i tempii, e vaporar gl'altari di maschi incensi a Vener, poichè cari fece e dolci alle Ninfe i loro amori: a voi, che sceso dai più nobil cori degl'angiol sete, e ch'ai desiri miei cari rendete i favor, quai più rari fiori offrirò io? quai grati odori?

Vero e` che piu` e meno eran contratti secondo ch'avien piu` e meno a dosso; e qual piu` pazienza avea ne li atti, piangendo parea dicer: 'Piu` non posso'. Purgatorio: Canto XI <<O Padre nostro, che ne' cieli stai, non circunscritto, ma per piu` amore ch'ai primi effetti di la` su` tu hai, laudato sia 'l tuo nome e 'l tuo valore da ogni creatura, com'e` degno di render grazie al tuo dolce vapore.

64 Ma la virtù, ch'ai suoi spesso soccorre, gli fa appo Norandin trovar perdono. Il re, mentre al tumulto in dubbio corre, vede che morti gi

<<Leva la testa e fa che t'assicuri: che cio` che vien qua su` del mortal mondo, convien ch'ai nostri raggi si maturi>>. Questo conforto del foco secondo mi venne; ond'io levai li occhi a' monti che li 'ncurvaron pria col troppo pondo. <<Poi che per grazia vuol che tu t'affronti lo nostro Imperadore, anzi la morte, ne l'aula piu` secreta co' suoi conti,

74 Come s'allegra un bene acceso amante ch'ai dolci furti per entrar si trova, quando al fin senta dopo indugie tante, che 'l taciturno chiavistel si muova; così volontarosa Bradamante di far di coi cavallieri prova, s'allegrò quando udì le porte aprire, calare il ponte, e fuor li vide uscire.

XXIX. Allo stesso Quel che 'l mondo d'invidia empie e di duolo, quel che sol di virtute è ricco e adorno, quel che col suo splendor un lieto giorno chiaro ne mostra a l'uno e all'altro polo: quel sete Varchi voi, quel voi che solo, fate col valor vostro oltraggio e scorno a i più lontan, non ch'ai vicin d'intorno; ond'io v'ammiro, riverisco e colo.

Vero e` che piu` e meno eran contratti secondo ch'avien piu` e meno a dosso; e qual piu` pazienza avea ne li atti, piangendo parea dicer: 'Piu` non posso'. Purgatorio: Canto XI <<O Padre nostro, che ne' cieli stai, non circunscritto, ma per piu` amore ch'ai primi effetti di la` su` tu hai, laudato sia 'l tuo nome e 'l tuo valore da ogni creatura, com'e` degno di render grazie al tuo dolce vapore.

61 L'elmo e lo scudo anche a portar gli diede, come a valletto, e seguitò il camino, di gaudio empiendo, ovunque metta il piede, ch'ir possa ormai sicuro il peregrino. Astolfo se ne va tanto, che vede ch'ai sepolcri di Memfi è gi

<<Leva la testa e fa che t'assicuri: che cio` che vien qua su` del mortal mondo, convien ch'ai nostri raggi si maturi>>. Questo conforto del foco secondo mi venne; ond'io levai li occhi a' monti che li 'ncurvaron pria col troppo pondo. <<Poi che per grazia vuol che tu t'affronti lo nostro Imperadore, anzi la morte, ne l'aula piu` secreta co' suoi conti,

6 Io vi dicea ch'alquanto pensar volle, prima ch'ai labri il vaso s'appressasse. Pensò, e poi disse: Ben sarebbe folle chi quel che non vorria trovar, cercasse. Mia donna è donna, ed ogni donna è molle: lasci