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Aggiornato: 18 giugno 2025
S'immagini il lettore, che cosa divenisse in pochi minuti quella camera; tutti fumavano come cammini, ed io in un cantuccio davo fuoco a certi appunti, coi quali sera per sera confidavo alla carta le impressioni provate durante il corso della giornata.
Nora, che era subito riuscita a vincere quel sentimento strano, improvviso, istintivo di dispetto, di rivolta, tornava a guardarlo buona, timida, amorosa.... Il Casalbara, con un braccio cingendole la vita, la portò di nuovo nel cantuccio della finestra, dietro le tende, accarezzandole delicatamente la testina bionda, appoggiandola, premendola delicatamente sul proprio petto.
Il babbo, indispettito buttava in un canto il Clasio, la mamma pigliava in collo il bambino, e io profittava sempre di quella confusione, per chiuder la storia sacra e riponerla nel cantuccio più buio del salotto.
Solo un famiglio dormiva sdraiato su d’una panca; una fioca lucerna strideva in un cantuccio. Ugo la tolse, e di tal guisa si rischiarò la via per un lungo corridoio che ripercuoteva cupamente il suono dei suoi passi, e in capo al quale era una porta ferrata.
Mi son fidata un po' troppo del tempo e l'acquazzone mi ha colta a mezza via: ma d'altra parte non potevo tardare soggiunse correndo a ripararsi sotto il portichetto, dove depose in un cantuccio l'ombrello grondante e scosse la pioggia dalle vesti. Entriamo in casa dove faremo una fiammata. Ma che idea con questo tempo? Avevo urgente bisogno di parlarle, Cresti. Sarei venuto io stesso abbasso.
Amore, amore, amor dona col pane, piccola casa semplice e fraterna: ogni cantuccio in te serbi un’alata eco, un sorriso, una gentile istoria: tutto di te sia dolce a la memoria, piccola casa ove mia figlia è nata.
Vai via? Sì. Per ritornare? No. No?... per sempre? Per sempre! Tanto meglio! Lavinia tornò a rannicchiarsi nel suo cantuccio.... ma questa volta fece il muso anche lei.
Agnese, con un moto irresistibile allungò il collo verso un cantuccio, in fondo della stanza, dove avevano messo il suo piattino... «Tata, Tata!» fece la Rosalia. «Andiamo a vedere che cosa la Santa avr
Allora ho pensato che il mio pastrano l'avevo riposto nella tua anticamera, e che per conseguenza.... Ma permettimi, vo subito a vederci; di certo la è cascata in qualche cantuccio.... E senza aspettar altro, Felicino Magnasco, che non aveva ancora alzati gli occhi verso la sua cugina, uscì a precipizio dal salotto. Or bene, che si fa? chiese Roberto alla signora Laura. Che si fa? rispose ella.
La nettezza è un dovere sociale quanto personale, ed è condizione principalissima di salute e di bellezza. Il carbone. Il carbone, a giudicarlo dalle apparenze, non ha alcuna importanza. È una materia nera, polverosa, imbarazzante, che si butta nel cantuccio più scuro di cucina, che non si tocca altro che colle molle o la paletta: a toccarlo con le mani, Dio liberi!
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