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Intanto vogano verso i murazzi le gondole che portano i contendenti. Uscite da Malamocco costeggiano per un pezzo l'argine immenso costrutto dalla Repubblica, contro le furie dell'Adriatico e sbarcano finalmente alla spiaggia esterna e deserta che fuori dei murazzi è a secco quando gl'impetuosi bora o scirocco stanno in riposo. Saltarono sulle sabbie, scelsero un sito a proposito, e dopo aver misurato i venti passi i secondi porsero le pistole agli avversari che si collocarono sui due segni marcati nell'arena. Attilio doveva batter tre volte palma a palma ed alla terza i combattenti potevano avanzare e far fuoco a volont

Faceva freddo, nonostante il sole pallido, e soffiava la bora; la folla s'era diradata, ma Loredana sentì che i passanti la guardavano, e parendole che ciascuno sapesse la sua storia, temeva in ogni sguardo una maraviglia oltraggiosa. Corse per raggiungere Adolfo Gianella, il quale s'era avviato egli pure e la precedeva di poco. Adolfo! chiamò, quando fu a un passo da lui.

Fate presto.... Ben vedo che le raffiche della bora scuotono e torcono come uno straccio tutto l'esercito in marcia. Che importa? A passo di corsa! Se no, io me la svigno, e porterò a Dio il suo vecchio uomo d'affari. Voi gridate dalla disperazione, come ragazzi desolati d'aver lasciato fuggire un bel pallone rosso o un bel cervo volante?...

E' il cannone, che mi guida.... Ed io volo sui torvi scoscendimenti d'un paesaggio scarnito e scavato dagli aratri tonanti della bora!... I miei baffi folleggiano al raddoppiar del vento soffiato dalla mia elica liberante. Ma qual presentimento, qual brusca intuizione rilancia verso la riva il mio desiderio?... Il massacro dei sottomarini.

Sotto il buonpresso¹ dei trabaccoli esiste per consuetudine una mannaja, che serve a rovesciare l'albero di trinchetto quando, sopraffatti nell'Adriatico da furiosa bora², quei legni sono obbligati di tener all'ancora. ¹ Albero quasi orizzontale alla estremit

Era una sera d'autunno; sulle cime e sul pendio orientale dell'Apennino fioccava la neve. Nel cielo non si scuopriva una nube, perchè opaco plumbeo e grigio dal riverbero delle argentate colline. Il soffio temuto della Bora¹ udivasi come un lamento della sventura tra le secolari piante della foresta.

L'inverno fu singolarmente crudo e lungo quell'anno, a Venezia; nevicò più volte e nei giorni sereni una gelida bora soffiò con violenza. Molte famiglie abbandonarono la campagna innanzi tempo e iniziarono la stagione dei ricevimenti e delle feste prima dell'usato; a met