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Aggiornato: 16 giugno 2025


Il biondino non diceva mica di no; ma in quel mese egli aveva gi

E qui, alla risposta di quel biondino, ecco il bisbiglio tra voi due: Sai, sposuccio mio, Guido è un nome gentile di maschietto.... di maschietto! Perchè sorridi, Giulia? Sempre daccapo a scherzarmi! Perchè?... Ma vedrai, giusto!... Mi ci metto, Gigio, di puntiglio! Magari.... Scommettiamo, Gigio? Scommettiamo un cavalluccio con quattro ruote rosse, il primo balocco?

Una sera, che ci fece la stampita più lunga, figúrati che ci sciorinò tutto il canzoniere della Bella Mano. Tu non lo conosci, il canzoniere di Giusto de' Conti da Valmontone, tutto inteso a celebrare la mano della sua bella? Lo conosco io, pur troppo, e me ne dolgono ancora gli orecchi. Maledetto biondino!

Bisogna bene passar la sera in un caffè concerto. Non potrò vedere Bianca prima di domani mattina. Nello schiamazzo luminoso della sala Umberto, canta una donna in gonnellino vermiglio, pallido visetto che suda sotto ciocche nerissime, pesanti. Occhiate di liquirizia. La canzone trascina voci e anime di spettatori. Mamma dice non devi morir di malinconia; c'è il biondino che ti vuol bene.

Che sia cieco? pensava egli, mentre seguiva il padre Anacleto e il biondino, nella loro passeggiata per tutti i corridoi del convento. Quando egli ha messo fuori quel dubbio intorno all'et

Detto fatto, la proposta venne accolta: era deciso che i moblots fossero gli jocrisses del momento; di più il biondino in questione era un'individuo rubicondo e pasciuto, un traccagnotto che avrebbe fatto figura a vender castagne e polenta in mezzo ai buzzurri; le stesse donne mentre ne accettavano le gentilezze lo canzonavano dietro alle spalle.

Uscì fuori finalmente anche il biondino, che condusse lo sposo per una seconda scala identica alla prima, ma collocata al di l

Questa cartella che s'industriava a crescer di prezzo, in un mondo il quale non cura che il valsente, al cospetto di uomini i quali stimano e ragguagliano tutto a lire e centesimi, virtù, vizio, dolore e piacere, era posseduta segretamente, o, per dir meglio, era lei che possedeva il Garasso. Egli, corto ingegno ed uomo volgare, non sarebbe mai venuto a capo d'indovinare i fini riposti di quella donna, che lo chiamava biondino e lo comandava a bacchetta. Essa lo accoglieva e lo rimandava quando le mettesse conto; gli teneva il broncio, e col broncio la porta chiusa, per intiere settimane; poi lo racconsolava con mezze carezze. Ed egli durava quella vita, metteva fuori quattrini, e gli pareva ancor grazia. Quella fragranza, anche viziata, di donna elegante, era una certa novit

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