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Aggiornato: 8 giugno 2025
Dimenticate per poco il re, per non essere che il primo cittadino, il primo apostolo armato della Nazione. Siate grande come l'intento che Dio vi ha posto davanti, sublime come il Dovere, audace come la Fede. Vogliate e ditelo. Avrete tutti, e noi primi, con Voi.
Con questo colpo audace si ricattarono i Finarini della resa di Castelfranco. Gi
5 Poi che l'empio pagan molto ha sofferto con lunga noia quel monaco audace, e che gli ha detto invan ch'al suo deserto senza lei può tornar quando gli piace; e che nuocer si vede a viso aperto, e che seco non vuol triegua né pace: la mano al mento con furor gli stese, e tanto ne pelò, quanto ne prese.
Ma con tutta la sua penetrazione, il bravo dottore non poteva mica indovinare che il ferito giuocasse di scherma con lui e gli facesse una finta così audace, per obbligarlo ad una certa parata.
Ma io non mi so render conto, madama, dell'inquisizione audace che avete intrapresa sulla mia condotta. Quale è il vostro scopo? Lo scopo? Ve' mo'... gli è vero! io non ci aveva pensato. Ebbene, se ne volete pur uno, eccolo: la curiosit
Fornito di un carattere vivo, ostinato, coraggioso, prudente nella condotta e nell'attendere, sagace nel concepire e nel penetrare, pronto nel dedurre le conseguenze delle opere e nel prevenirle, audace nel tentare, duro nel resistere, ardimentoso nel pretendere, altero e vigoroso nel contrastare, attivo nell'agire, scaltro nel simulare e fino ipocrita, Ildebrando comparve sulla scena del mondo.
Fu l'ultimo grido! Quel popolo, così pronto, sofferente ai disagi ed audace, abbandonato dai suoi capi, non accostumato ad amare la patria, pensando che la libert
Uscirono, e nell'atrio si scambiarono i saluti e gli auguri. La sposa con apparente gajezza, ringraziando, strinse affabilmente la mano agli uomini che le sciorinavano dei madrigali comuni, poi abbracciò e baciò la marchesa che le susurrò all'orecchio forse qualche parola audace da farla ridere e arrossire insieme.
Il Monforte digrignò i denti per la rabbia, e gli occhi gli si empirono di sangue. Il Cavaliere del fulmine crollando la testa parlò: «Ecco che si è detto troppo più di quello che si vuole per una giostra a oltranza. Cavaliere, se siete valente quanto audace, spero in Dio che avremo vittoria: nondimeno io vo' che siamo otto anche noi, perchè l'uomo deve ben fidare in sè, ma non presumere.
Da poco poi che v’era tornato Musone, sotto un capo sì audace ripreso ardimento, di nuovo s’eran dati ad assaltar notte e giorno ogni viandante che senza valida scorta si fosse attentato di tener quella strada. ⁷ V. Arferuoli, Storie pistoiesi M. S.
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