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Aggiornato: 26 giugno 2025


Laonde Trust, temendo pur sempre un malore che Lisa, per esempio, non si fosse asfissiata per amore di lui picchiò di nuovo, picchiò più energicamente, poi forzò la porta. Il suo cuore batteva mettendo il piede in quella camera che sovente lo faceva vaneggiare. Ma e' restò d'un tratto come stupidito, vedendo il letto non sfatto, il baule aperto e quasi vuoto.

Fermatevi, fermatevi! questo è il rispetto che mi portate? questo cambio rendete a chi ve ha allevati e nodriti come padre? non vi son io padre in etá e maggiormente in amore? cosí abusate la mia amorevolezza? DON IGNAZIO. Zio, chi può soffrir le stoccate delle sue parole, che pungeno piú della punta della sua spada? Ma io sarò giusto punitore dell'ingiuste sue azioni.

Callimaco giovane fiorentino, vissuto vent'anni a Parigi, sentendovi celebrare la bellezza e la virtù di Lucrezia moglie di Nicia Calfucci è ritornato a Firenze per vederla, e si è innamorato. Non può avvicinare Lucrezia, la sa onesta. Il marito vecchio scemo si danna di non averne figliuoli. Mezzano di questo amore entra un tal Ligurio, scroccone ammesso in casa Calfucci, al quale Callimaco promette danari se riesca a procurargli l'amore di Lucrezia. Il mezzo è questo. Callimaco si finge medico possessore di una ricetta, bevendo la quale Lucrezia rester

Da sei anni sognava l'istante di rivedere lei e la bambina; da sei anni aveva fatto ciò che aveva fatto per amore di lei e della bambina; aveva fantasticato e macchinato, aveva pazientato e sofferto per lei e per la bambina; non aveva vissuto che col pensiero di lei e della bambina; e non potrebbe andare avanti a vivere no! non un giorno, non un'ora! senza di lei e della bambina!

Questa traduzione in prosa di due quartine del VI di quei sonetti che narrano la storia del felice amore della Barrett col Browning, io la tolgo in prestito dal libro della signora Zampini-Salazar. «Lasciami! Eppure io sento che resterò da oggi innanzi sempre nell'orbita tua.

«In ogni modo tenete accese le vostre lampade: scrivetemi e parlatemi di tutto ciò che mi possa far bene». Amore e rimorso.

È vero che mi ami? le aveva chiesto lui, arrossendo e impallidendo, come se quella fosse la prima volta che parlasse di amore. ella aveva detto, senz'altro.

Ed elli a me: «L’amor del bene, scemo del suo dover, quiritta si ristora; qui si ribatte il mal tardato remo. Ma perché più aperto intendi ancora, volgi la mente a me, e prenderai alcun buon frutto di nostra dimora». « creator creatura mai», cominciò el, «figliuol, fu sanza amore, o naturale o d’animo; e tu ’l sai.

DOTTORE. Io dubito che tu abbi digesto d'avanzo, e che essendoti stato promesso da desinare e venutoti meno, tu ti muoia della fame. PANFAGO. Ma vorrei che stimassi che le parole mie nascano da vero amore e da zelo del vostro onore, non da qualche mio interesse. DOTTORE. Che cosa dunque? PANFAGO. Sapete che Melitea vi è stata tolta e or sta in poter di Pirino? DOTTORE. Non può essere.

Ma!... tanto è, non la vogliono capire. Orsù, mettiamo da banda queste freddure. Danari non importa che tu prenda teco; il castaldo deve avere riscosso a questa ora i canoni dei fittaiòli; solo per amore mio porterai questo mantello, che ti dono; egli ti riparer

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