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Aggiornato: 16 maggio 2025
Anzi quella stessa forza che le ritiene, ch'è l'autoritá de' principi, alcuna volta le ha pure rispinte addietro qualche passo, come hanno fatto, giá tempo, in Venezia il zecchino, che fu dalle 20 abusive restituito nel 1665 alle 16 lire.
Conteneva dei ricordi: una fettuccia tricolore, una palla di fucile, un mazzolino di fiori appassiti, un piccolo volumetto di Tacito, stampato a Parigi nel 1665, logoro e spiegazzato agli angoli, e finalmente un piccolo astuccio di velluto turchino sbiadito.
³⁵⁸ P. Catania, Theatro ove si rappresentano le miserie umane ecc. Palermo, 1665.
Sicché vi guadagnarebbe la valuta di quasi 7 doppie, e correrebbe alla volta di Venezia, come da sé, piú argento che oro; e tanto fu fatto con la «parte» dei 8 luglio 1665.
Ora figuriamoci che in Venezia il dazio della carne fosse del 1600 a due soldi per libbra. Dunque ogni cento libbre di carne a macello rendevano al principe un zecchino, e del 1665 ci volevano 160 libbre di carne per cavarne un zecchino di dazio.
Ed il nuovo ducato pure veneto, che fu battuto dal 1665 in qua, insieme con le lire pure d'argento, al valore quello di 6.4, e queste di una lira, affine che non restassero immaginari questi nomi di «lira» e «ducato», ma si mantenessero nel loro primo valore, insieme con l'altre monete hanno rotte le catene delle pubbliche leggi, e sono salite, benché sinora senza pubblica approvazione, il ducato a 6.10, e le lire a 21 soldo poco staranno a giungere.
Onde nasce che in Venezia, per esempio, giá fu battuto il zecchino la prima volta del 1284 per tre lire, ed è stato tante volte per pubbliche leggi permesso il suo accrescimento, che del 1605 fu tassato 10 lire, e 60 anni dopo, cioè del 1665, fu messo a 16, ed ora abusivamente corre sino per 20, ed è sin qui tacitamente cosí da' magistrati tollerato.
Parola Del Giorno
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