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Le lunghe vallate, massime quelle orientate da ovest ad est, se sufficientemente protette dai venti del nord, sono particolarmente favorite dal clima, così le valli della Bevera inferiore, del Varo medio (l'ulivo giungendovi sino alla chiusa di Gueydan, a 75 chilometri dalla costa), dello Sterone e dell'Arroscia. In genere, le vallate conservano una flora mediterranea sino a grande altezza nei siti ben riparati, nelle strette chiuse e sui colli che li dominano; così la Val Vesubia sino allo stretto di Lantosca (m. 500) la Val Roja sino alla Gola di Gaudarena, ecc. Sugli alti monti isolati che s'innalzano dietro alla costa, specialmente sopra Mentone, e sulle pendici esposte ai venti sopra le valli dirette a meriggio, la flora montana e perfino la subalpina scendono molto basso, mescolandosi stranamente colla mediterranea, cosicchè ne risulta una variet

I due ultimi alberi nominati mancano quasi affatto sul lato sud, trovandosi appena in parecchie vallate della Tinea, della Vesubia e del Roja, verso il limite superiore della zona montana. Passiamo ora alla regione alpestre, dalla quale potrebbesi distinguere la zona subalpina, stendentesi sino al limite superiore degli alberi.

Trattandosi ora degli alberi che rimontano nella zona alpestre, comincieremo col pino selvatico, abbastanza diffuso nelle foreste superiori di Val Vesubia, del Tournairet, dell'Aution e di Val Roja, e spesso limitato ad uno dei fianchi, mentre sull'altro primeggiano abeti o larici. In generale, il pino si mostra nei siti più secchi, contentandosi di un suolo piuttosto ingrato.