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Arrossì a tale insolente interrogazione il veterano, e mordendosi le labbra, contento che colui gli desse appicco a parlare: Quest'uomo?... ripetè: quest'uomo?... Certo che io non sono un marchese, un conte, altro titolato; ma qualcosa di meglio; sono, come dice, un uomo.

E piú sotto: «Io, prete don Anastasio Caramella, cappellano titolato in Verderio superiore, ho messa insieme questa miscellanea per mio uso ed esercizio, incominciando il giorno di pasqua dell'anno 1759 e seguitando fino al giorno di san Giuseppe del 1771, nel quale il dolore per la morte della mia buona Maddalena mi ha fatto rinunziare al mondo ed alle vanitá».

Si pongano 50 c.c. d'urina in un recipiente e vi si versi la soluzione di sal d'uranio; si ha un precipitato giallo più o meno abbondante che si filtra, si dissecca e si pesa. Per potersi servire della soluzione di acetato di uranio come liquido titolato dosimetrico si fa uso di una soluzione di ferrocianuro di potassio-prussiato giallo in acqua distillata, al 5 per cento.

Girato il discorso sui debiti, si citarono i più colossali di cui si onorasse la brigata. Un Tizio, bel giovane, titolato, notevole per la gravit

La vita, caro signore continuò l'ercole, seguitando nel suo vaniloquio è una cosa triste e pesante. Non le pare? Ho una moglie, la Rosina, che m'è nemica mortale. Non se la può figurare: dispetti, furie, malattie, ogni sorta di birbonate. L'ho presa a Settignano, in Toscana, una volta che vi sono passato con tanti bei denari in saccoccia, che ora non si vedono più. Era con un signore titolato, un conte, gran femminiero, e costui l'aveva conosciuta in compagnia Roussel, a Firenze, e se l'era portata via in campagna. Bene; dopo un po' eccoti il signorino che ti pianta quella creatura senza neppur dirle: obbligato. Arrivo io, comincio a lavorare, la Rosina mi viene a narrare i suoi patimenti e così senz'altro me la metto in casa. Sar

Questo genero poi vivea a spese di re Carlo, come il mostrano i diplomi del r. archivio di Napoli, reg. segnato 1268, A, fog. 3, 5, 6, 7, 10, dati a 2 maggio 1277, 4 settembre e 10 dicembre 1276; ultimo febbraio e 23 maggio 1277, e 6 ottobre 1276; pei quali porgeasi danaro a Filippo, allora titolato imperatore di Costantinopoli per la morte del padre. Cronica di Morea, citata di sopra, lib. 2.

Damiano, ferito nel più vivo del cuore, andava meditando vendetta; ben vedeva che, senza farsi ragione da , non sarebbe riuscito a nulla: poichè vecchia è la commedia del mondo, ove il vizio titolato e vestito d'oro grida più forte della virtù coperta di poveri panni e senza nome. E poi, superbo com'era dell'onor di suo padre, Damiano repugnava troppo a ripetere il nome di sua sorella in così trista faccenda; e scorgeva la necessit