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Ma Beatrice si` bella e ridente mi si mostro`, che tra quelle vedute si vuol lasciar che non seguir la mente. Quindi ripreser li occhi miei virtute a rilevarsi; e vidimi translato sol con mia donna in piu` alta salute. Ben m'accors'io ch'io era piu` levato, per l'affocato riso de la stella, che mi parea piu` roggio che l'usato.

Ma Bëatrice bella e ridente mi si mostrò, che tra quelle vedute si vuol lasciar che non seguir la mente. Quindi ripreser li occhi miei virtute a rilevarsi; e vidimi translato sol con mia donna in più alta salute. Ben m’accors’ io ch’io era più levato, per l’affocato riso de la stella, che mi parea più roggio che l’usato.

Ma Bëatrice bella e ridente mi si mostrò, che tra quelle vedute si vuol lasciar che non seguir la mente. Quindi ripreser li occhi miei virtute a rilevarsi; e vidimi translato sol con mia donna in più alta salute. Ben m’accors’ io ch’io era più levato, per l’affocato riso de la stella, che mi parea più roggio che l’usato.

Ma Beatrice si` bella e ridente mi si mostro`, che tra quelle vedute si vuol lasciar che non seguir la mente. Quindi ripreser li occhi miei virtute a rilevarsi; e vidimi translato sol con mia donna in piu` alta salute. Ben m'accors'io ch'io era piu` levato, per l'affocato riso de la stella, che mi parea piu` roggio che l'usato.

lo 'ntento rallargo`, si` come vaga, e diedi 'l viso mio incontr'al poggio che 'nverso 'l ciel piu` alto si dislaga. Lo sol, che dietro fiammeggiava roggio, rotto m'era dinanzi a la figura, ch'avea in me de' suoi raggi l'appoggio. Io mi volsi dallato con paura d'essere abbandonato, quand'io vidi solo dinanzi a me la terra oscura;

Quando li piedi suoi lasciar la fretta, che l’onestade ad ogn’ atto dismaga, la mente mia, che prima era ristretta, lo ’ntento rallargò, come vaga, e diedi ’l viso mio incontr’ al poggio che ’nverso ’l ciel più alto si dislaga. Lo sol, che dietro fiammeggiava roggio, rotto m’era dinanzi a la figura, ch’avëa in me de’ suoi raggi l’appoggio.

lo ’ntento rallargò, come vaga, e diedi ’l viso mio incontr’ al poggio che ’nverso ’l ciel più alto si dislaga. Lo sol, che dietro fiammeggiava roggio, rotto m’era dinanzi a la figura, ch’avëa in me de’ suoi raggi l’appoggio. Io mi volsi dallato con paura d’essere abbandonato, quand’ io vidi solo dinanzi a me la terra oscura;

Quando li piedi suoi lasciar la fretta, che l'onestade ad ogn'atto dismaga, la mente mia, che prima era ristretta, lo 'ntento rallargo`, si` come vaga, e diedi 'l viso mio incontr'al poggio che 'nverso 'l ciel piu` alto si dislaga. Lo sol, che dietro fiammeggiava roggio, rotto m'era dinanzi a la figura, ch'avea in me de' suoi raggi l'appoggio.