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<<Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta piu` che creatura, termine fisso d'etterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti si`, che 'l suo fattore non disdegno` di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore, per lo cui caldo ne l'etterna pace cosi` e` germinato questo fiore.

«Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti , che ’l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l’amore, per lo cui caldo ne l’etterna pace così è germinato questo fiore.

Questa favilla tutta mi raccese mia conoscenza a la cangiata labbia, e ravvisai la faccia di Forese. <<Deh, non contendere a l'asciutta scabbia che mi scolora>>, pregava, <<la pelle, ne' a difetto di carne ch'io abbia; ma dimmi il ver di te, di' chi son quelle due anime che la` ti fanno scorta; non rimaner che tu non mi favelle!>>.

<<Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta piu` che creatura, termine fisso d'etterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti si`, che 'l suo fattore non disdegno` di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore, per lo cui caldo ne l'etterna pace cosi` e` germinato questo fiore.

Questa favilla tutta mi raccese mia conoscenza a la cangiata labbia, e ravvisai la faccia di Forese. «Deh, non contendere a l’asciutta scabbia che mi scolora», pregava, «la pelle, a difetto di carne ch’io abbia; ma dimmi il ver di te, chi son quelle due anime che l

Questa favilla tutta mi raccese mia conoscenza a la cangiata labbia, e ravvisai la faccia di Forese. <<Deh, non contendere a l'asciutta scabbia che mi scolora>>, pregava, <<la pelle, ne' a difetto di carne ch'io abbia; ma dimmi il ver di te, di' chi son quelle due anime che la` ti fanno scorta; non rimaner che tu non mi favelle!>>.

Questa favilla tutta mi raccese mia conoscenza a la cangiata labbia, e ravvisai la faccia di Forese. «Deh, non contendere a l’asciutta scabbia che mi scolora», pregava, «la pelle, a difetto di carne ch’io abbia; ma dimmi il ver di te, chi son quelle due anime che l

«Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti , che ’l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l’amore, per lo cui caldo ne l’etterna pace così è germinato questo fiore.