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Il male avea fatto progressi, e il medico diceva che non c'era più speranza. La Pierina non sorrideva più, avea il cuore grosso e le lagrime agli occhi, ma non dimenticava l'ora del passaggio dei treni, sapeva che i suoi genitori non avevano più testa, e doveva pensarci lei. Ed anche il giorno che il babbo morì, e la sua mamma piangeva, essa non dimenticò d'andare alle ore consuete al suo posto.

Una fanciulla che fosse bella, buona... la Pierina, poniamo? Oh, no! esclamò il filodrammatico, colto così, all'impensata. La Pierina no; è bella, ma non mi farebbe battere il cuore. La Rinaldini?... ah quella le piace. Non la ricorda la cugina del marchese Rho? No, no; nemmeno... Allora sa che cosa le devo dire? Io me ne lavo le mani; è troppo difficile da contentare.

Essa incominciò colla voce un po' tremante, ma chiara e armoniosa, a leggere il suo racconto. Pierina era la figlia, del guardiano della casa cantoniera numero 6, posta presso ad un modesto villaggio, sulla via del Gottardo.

Pierina era tanto attenta e diligente che di lei potevano proprio fidarsi, anzi essa era al suo posto sempre dieci minuti prima del passaggio del treno col segnale in mano, colla sua faccia sorridente e i riccioli biondi agitati dal vento e indorati dal sole.

Un signore, ad imitazione della signorina inglese, volea fare qualche cosa per la fanciulla che li aveva salvati quasi miracolosamente, e disse: Piuttosto, per mostrare la nostra gratitudine, facciamo una sottoscrizione per questa povera gente, e incominciò a dare l'esempio levando fuori del borsellino cento lire e tutti gli altri concorsero secondo le loro forze. Ma Pierina non voleva accettare.

Pierina non si sgomenta per il tempo, il solo pensiero che la preoccupa è che quelli del treno vedano oppure odano i segnali. Il dubbio che le fa battere il cuore, è che con quel tempo non stiano in vedetta, tanto più essendo il treno diretto che non rallenta quasi mai. Sente il fischio in distanza della vaporiera, il suo cuore batte più forte, l'idea che quel lungo treno possa sfracellarsi nel precipizio le mette i brividi, è gi

Come è brutale quella donna! disse scambiando alcune parole in inglese colla signora che l'accompagnava, poi rivoltasi alla Pierina soggiunse: Vuoi venire con me? sono ricca, ti terrò come una sorella, ho una bella casa; starai tanto bene, nessuno ti sgrider

Non bisogna lasciarsi trascinare dalla smania di faro lo spiritoso a qualunque costo; vedi, per esempio, in questo tuo disegno tutti possono ridere al vedere quelle facce spaventate, quelle persone vestite in modo bizzarro, perchè sono persone immaginarie, e possono anche esser ridicole; ma hai avuto un bel camuffare la povera Pierina con quella cappa nera, hai potuto ben farla piccina, tutti quelli che ne conoscono la storia, rispetteranno quella veste, come si rispetta il cappotto del soldato crivellato di palle sul campo di battaglia, e più l'hai fatta piccina, più grande appare il suo eroismo.

Pierina lo aveva accompagnato spesso, era stata attenta e aveva subito imparato ogni cosa, tanto che tutta felice di poter rendersi utile, diceva spesso al babbo: Se hai da fare, va pure, penserò io al passaggio dei treni. E posso fidarmi? le diceva, non dimenticherai l'orario? Non c'è pericolo, poi la mamma me lo rammenterebbe.

È stata questa bambina, disse andando a prendere per un braccio Pierina, e possiamo ringraziar lei prima di tutti, essa ci ha salvati, e raccontò come proprio all'ultimo momento vedendo quell'ombra nera avvicinarsi alla macchina, e come un oggetto rosso agitarsi davanti ai suoi occhi, non avea pensato che a stringere i freni e a fermarsi; era stata una gran scossa, egli era caduto quasi giù dalla macchina, anche tutti i viaggiatori avevano dovuto rimaner tramortiti dal colpo, ma erano vivi e lo dovevano alla biondina.