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Dato sesto alle mie faccende per un pezzo, mi dimisi da un ufficio pubblico cui più avrei mancato e ne ritenni alcuni altri senza importanza, per non dar luogo a troppi commenti. Partii quindi per Milano e presi la linea del Gottardo. Fui a Magonza il 21 giugno, avendo in animo di partirne la mattina del 25 col battello a vapore discendente che tocca Rüdesheim, sulla destra del Reno, alle nove. Arrivai a Magonza di sera, da Francoforte. M'ero messo in testa che Violet dovesse passare di l

Mosse nel cuore dell'inverno da Lugano, in compagnia del suo giovane amico Giuseppe Nathan, passando il Gottardo, mal riparato dal freddo e dalla neve; onde gli si aggravò la tosse, che da tempo lo affaticava.

Orribili corpi affatturati! uomini-lupi, donne-dragoni.... Quale spaventevole fracasso! GOETHE. La prima notte di Walpurgis. Abbiam lasciato Baccelardo, ha un bel tratto, ai piedi del San Gottardo. Cortesia vuole che non dimenticassimo alcuno della famiglia in mezzo della quale ci siamo collocati come istoriografi non pagati e perciò veritieri. E lo ritroviamo a Zurigo, il giorno di San Martino.

Essa incominciò colla voce un po' tremante, ma chiara e armoniosa, a leggere il suo racconto. Pierina era la figlia, del guardiano della casa cantoniera numero 6, posta presso ad un modesto villaggio, sulla via del Gottardo.

Lucarino prese la parola: Ieri, al cader del giorno, noi traversavamo di volo gli spazii sovrastanti a quel monte gigantesco, sempre coperto di nevi, che si chiama il Gottardo. Essendoci di molto abbassati per sottrarci alle punture dell'aria rigidissima, giunsero al nostro orecchio dei suoni che parevano strida da pappagalli, misti ad ululati da jena.

Scoccarono allora le cinque della notte all'orologio di San Gottardo. A tal suono si scosse, e di tratto fu ricondotto alla realt

Mi ricordò sovente che da Lorenzino de' Medici in poi non s'era compiuto un simile fatto, e mi raccomandò ch'io scrivessi, dopo la sua morte alcune linee sui suoi motivi. Partì valicando il Gottardo, mi scrisse poche parole, piene d'entusiasmo: s'era prostrato sull'Alpi e avea nuovamente giurato all'Italia di compiere il fatto. Ebbe in Ticino un passaporto col nome di Mariotti.

E se nelle pagine della storia italiana è dato ragguardevole posto al nome di Gottardo Polverari, il gentiluomo fortissimo, morto con la stoica fermezza di un patriotta antico, vi si associa giustamente il pietoso ricordo di quella povera sposa ammalata e giovane, la quale, fra tanto imperversare di sciagure, era riuscita come per miracolo ad attingere una forza novella nel suo amore di madre.

Come l’astòre che dalle vette del San Gottardo va di vallone in vallone per gittarsi laddov’è più certo di ghermir la sua preda; tale il triste uomo col suo malvagio consigliero era venuto col

TOMMY gliele bacia una dopo l'altra. GIOVANNI dal lato opposto della scena, a Massimo Guardali. Guarda mia moglie. Guarda mio figlio. Ti sembrano compresi del loro stato? Tu non sai, tu non sai. È seduto sul canapè. I gomiti appoggiati alle ginocchia e la testa nelle mani. Passate per il Gottardo? No, per Modane. Peccato, il Gottardo è così pittoresco! A Nennele. Tu sei stata mai in Svizzera?