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Dopo pochi giorni comparve l'amnistia con la quale un governo provvisorio eletto dal Municipio di Firenze perdonava ad un governo provvisorio votato dal Parlamento, confermato dal Senato, acclamato dal popolo quei medesimi atti ch'egli stesso operava; e parve all'universale una cosa matta. Questa amnistia bandivasi in grazia della concordia, e pure taluno opinava non doversi mettere in pratica se non a guerra finita! E tale altro trepidava, che l'accettassero gli esuli! Un vecchio amico del Guerrazzi, commosso del soprassello d'ingiuria che si recava al nostro compatriotta, ne scrisse al sig. Boncompagni suo conoscente, perchè trovasse modo onesto di ripararvi, e n'ebbe questa risposta in data 6 maggio 1859. «Il decreto del governo provvisorio apre le porte della Toscana a tutti gli esuli: ma se il Guerrazzi vorr

Ma il bailo Lorenzo Bernardo, che lesse la sua relazione in senato nel 1592 , opinava che la dissoluzione dell'impero ottomano non poteasi sperare se non che dalla corruzione interna di quel governo: perocchè la Persia, unico stato che avrebbe potuto fargli concorrenza o raccoglierne l'eredit

Da un campo di maiz notavamo distintamente le esperte manovre di quei cacciatori, e il generale Sirtori opinava ch'ei a loro talento potessero tagliarci a fette tutti quanti. Sirtori guardava il lato militare ed esterno della situazione e tornava difficile obbiettargli; ma all'intuito di Garibaldi non isfuggiva la visione del lato morale ed intrinseco.

Frattanto la Francia credeva al suo invincibile esercito, e siccome Luigi Napoleone, per lo meno nei primi anni di regno, partecipava a cotesta fede, è dunque innegabile, che egli per lungo tempo fece uso moderato della potente arma offensiva, che opinava di avere sotto mano. Dal tempo di Enrico IV egli era il primo sovrano di Francia, che si occupasse delle questioni europee con intelligente sollecitudine pel bene dell'intero continente, e non gi

Era breve, e Salapolli opinava che si potesse chiamarlo novella piuttosto che romanzo; ma il maestro era rimasto stupefatto per certe pagine; per una, tra le altre, in cui Bruno comparava il cammino dell'uomo che lotta al cammino del viandante in una campagna folta di nebbia, fredda e senz'orizzonte. La descrizione della natura desolata e dell'ansia e dell'ira che prendevan l'uomo il quale voleva giungere alla meta, eran parse al Salapolli eccezionali per intuizione e verit

Ecco le domande: «Misura forse maggiore distanza l’Oriente dall’occidente o il cielo dalla terra?» I pareri furono discordi: chi opinava la distanza essere pari e chi la voleva maggiore dall’Oriente all’Occidente. «Nella creazione del mondo quale delle due cose ebbe la precedenza tra il cielo e la terra?».