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47 Norandino ubidisce; ed alla buca de la spelonca ad aspettar si mette, acciò col gregge dentro si conduca; e fin a sera disiando stette. Ode la sera il suon de la sambuca, con che 'nvita a lassar l'umide erbette, e ritornar le pecore all'albergo il fier pastor che lor venìa da tergo.

37 Tosto ch'essi lui veggiono sul lito, il palischermo mandano a levarlo: ma non tosto ha Norandino udito de l' Orco che venuto era a rubarlo, che, senza più pensar, piglia partito, dovunque andato sia, di seguitarlo. Vedersi tor Lucina gli duole, ch'o racquistarla, o non più viver vuole.

Giungean molti di quei di Norandino, ma troppo non ardian venire accosto; e tanto più, vedendo i parlamenti, stavano cheti, e per udire intenti.

Tempo è ch'io torni ove Grifon lasciai, che tutto d'ira e di disdegno ardente facea, con più timor ch'avesse mai, tumultuar la sbigottita gente. Re Norandino a quel rumor corso era con più di mille armati in una schiera.

23 E narrò lor come il re Norandino, re di Damasco e di tutta Soria, fatto avea il paesano e 'l peregrino ch'ordine avesse di cavalleria, alla giostra invitar, ch'al matutino del sequente in piazza si faria; e che s'avean valor pari al sembiante, potrian mostrarlo senza andar più inante.

Lascia un altro in suo loco Sansonetto, che di Ierusalem regga la stanza. Or questi cinque in un drappello eletto, che pochi pari al mondo han di possanza, licenziati dal re Norandino, vanno a Tripoli e al mar che v'è vicino. 135 E quivi una caracca ritrovaro, che per Ponente mercanzie raguna. Per loro e pei cavalli s'accordaro con un vecchio patron ch'era da Luna.

2 Spesso in difesa deI biasmato assente indur vi sento una ed un'altra scusa, o riserbargli almen, fin che presente sua causa dica, l'altra orecchia chiusa; e sempre, prima che dannar la gente, vederla in faccia, e udir la ragion ch'usa; differir anco e giorni e mesi ed anni, prima che giudicar negli altrui danni. 3 Se Norandino il simil fatto avesse, fatto a Grifon non avria quel che fece.

L'uscita de la piazza il popul truova: il re n'arrabbia d'ira e di dispetto. Con la prima corazza e con la nuova Marfisa intanto, e l'uno e l'altro elmetto, poi che si vide a tutti dare il tergo, vincitrice venìa verso l'albergo. Aquilante e Grifon, troppo dolenti di vedersi a uno incontro riversarsi, tenean per gran vergogna il capo chino, ardian venire inanzi a Norandino.

125 Alcun ch'intende quivi esser Marfisa, che tiene al mondo il vanto in esser forte, volta il cavallo, e Norandino avisa che s'oggi non vuol perder la sua corte, proveggia, prima che sia tutta uccisa, di man trarla a Tesifone e alla Morte; perché Marfisa veramente è stata, che l'armatura in piazza gli ha levata.

133 Stati che sono in gran piacere e in festa con Norandino otto giornate o diece, perché l'amor di Francia gli molesta, che lasciar senza lor tanto non lece, tolgon licenza; e Marfisa, che questa via disiava, compagnia lor fece. Marfisa avuto avea lungo disire al paragon dei paladin venire; 134 e far esperienza se l'effetto si pareggiava a tanta nominanza.