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Uomini e donne uscimmo per strana strada, coperti dagl'irsuti cuoi: e l'Orco alcun di noi mai non ritenne, fin che con gran timor Lucina venne.

Come ella 'l vede: Fuggine! Disir mi mena, e non error di via, c'ho di morir presso alla moglie mia. 40 Poi seguì, dimandandole novella di quei che prese l'Orco in su la riva; prima degli altri, di Lucina bella, se l'avea morta, o la tenea captiva. La donna umanamente gli favella, e lo conforta, che Lucina è viva, e che non è alcun dubbio ch'ella muora; che mai femina l'Orco non divora.

37 Tosto ch'essi lui veggiono sul lito, il palischermo mandano a levarlo: ma non tosto ha Norandino udito de l' Orco che venuto era a rubarlo, che, senza più pensar, piglia partito, dovunque andato sia, di seguitarlo. Vedersi tor Lucina gli duole, ch'o racquistarla, o non più viver vuole.

60 La sera, quando alla spelonca mena il gregge l'Orco, e noi fuggiti sente, e c'ha da rimaner privo di cena, chiama Lucina d'ogni mal nocente, e la condanna a star sempre in catena allo scoperto in sul sasso eminente. Vedela il re per sua cagion patire, e si distrugge, e sol non può morire.

56 Lucina, o fosse perch'ella non volle ungersi come noi, che schivo n'ebbe; o ch'avesse l'andar più lento e molle, che l'imitata bestia non avrebbe; o quando l'Orco la groppa toccolle, gridasse per la tema che le accrebbe; o che se le sciogliessero le chiome; sentita fu, ben so dirvi come.

Ovunque egli passasse, lasciava traccia di : presso Porta d’Ossuna, nell’Orto del Barone Quaranta, dove scopriva antiche catacombe a tutti ignote; all’Ospedale grande, all’Accademia degli studî, al Tribunale del Commercio, tre istituti che l’ebbero deputato e giudice; a Segesta, dove restaurava il tempio; a Girgenti, ove disgombrava sovrapposizioni cristiane al tempio della Concordia e faceva restauri a quello di Giunone Lucina.

44 Rispose il re, non si voler partire, se non vedea la sua Lucina prima; e che più tosto appresso a lei morire, che viverne lontan, faceva stima. Quando vede ella non potergli dire cosa che 'l muova da la voglia prima, per aiutarlo fa nuovo disegno, e ponvi ogni sua industria, ogni suo ingegno.

62 Così la moglie ancor de l'Orco priega il re che se ne vada, ma non giova; che d'andar mai senza Lucina niega, e sempre più costante si ritruova. In questa servitude, in che lo lega Pietate e Amor, stette con lunga pruova tanto, ch'a capitar venne a quel sasso il figlio d'Agricane e 'l re Gradasso.

63 Dove con loro audacia tanto fenno, che liberaron la bella Lucina; ben che vi fu aventura più che senno: e la portar correndo alla marina; e al padre suo, che quivi era, la denno: e questo fu ne l'ora matutina, che Norandin con l'altro gregge stava a ruminar ne la montana cava.

Giacquesi con lei Giove, e tante notti giacque con lei, quante del santo coro son le dotte sorelle. E poi che Febo nove volte ebbe visto l'auree corna rifarsi al lume suo rotondo specchio, tante chiamò Lucina al suo soccorso la bella ninfa, e d'altrettanti parti madre divenne. O ben felice madre il mondo adorno ha il tuo fecondo ventre.