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83 Di trombe, di tambur, di suon de corni il popul risonar fa cielo e terra, così citando il suo signor, che torni a terminar la cominciata guerra. Aquilante e Grifon stavano adorni de le lor arme, e il duca d'Inghilterra, Guidon, Marfisa, Sansonetto e tutti gli altri, chi a piedi e chi a cavallo istrutti.

66 Di tali n'avea più d'una decina fatto tagliar di su lor ceppi vivi Sansonetto a una selva indi vicina, e portatone duo per giostrar quivi. Aver scudo e corazza adamantina bisogna ben, che le percosse schivi. Aveane fatto dar, tosto che venne, l'uno a Ruggier, l'altro per ritenne.

20 Da tutti i canti risforzar l'assalto fe' il conte Orlando e da mare e da terra. Sansonetto ch'avea l'armata in alto, entrò nel porto e s'accostò alla terra; e con frombe e con archi facea d'alto, e con vari tormenti estrema guerra; e facea insieme espedir lance e scale, ogni apparecchio e munizion navale.

29 Questo guerriero era Guidon selvaggio, che dianzi con Marfisa e Sansonetto e' figli d'Olivier molto viaggio avea fatto per mar, come v'ho detto. Di non veder più tosto il suo lignaggio il fellon Pinabel gli avea interdetto, avendol preso e a bada poi tenuto alla difesa del suo rio statuto.

64 Ruggiero al vecchio domandò chi fosse questo primo ch'uscia fuor de la porta. È Sansonetto (disse); che le rosse veste conosco e i bianchi fior che porta. L'uno di qua, l'altro di l

41 S'ebbero un tempo in urta e in gran dispetto per Truffaldin, che fôra lungo a dire; ma quivi insieme con fraterno affetto s'accarezzar, tutte obliando l'ire. Rinaldo poi si volse a Sansonetto, ch'era tardato un poco più a venire, e lo raccolse col debito onore, a pieno istrutto del suo gran valore.

114 L'ardito Astolfo e il forte Sansonetto, ch'avean con lei vestita e piastra e maglia, ben che non venner gi

Sopravien Sansonetto, e poi Marfisa, indi Aquilante, e seco il suo germano. 60 Del parer del padrone i marinari e tutti gli altri naviganti furo; ma Marfisa e' compagni eran contrari, che, più che l'acque, il lito avean sicuro. Via più il vedersi intorno irati i mari, che centomila spade, era lor duro. Parea lor questo e ciascun altro loco dov'arme usar potean, da temer poco.

95 Trovano in su l'entrar de la cittade un giovene gentil, lor conoscente, Sansonetto da Meca, oltre l'etade, ch'era nel primo fior, molto prudente; d'alta cavalleria, d'alta bontade famoso, e riverito fra la gente. Orlando lo converse a nostra fede, e di sua man battesmo anco gli diede.

156 E parea dir: Pur hammi il signor mio commesso ch'io la faccia tutta nera: or perché dunque riccamata holl'io contra sua voglia in strana maniera? Di questo sogno fe' giudicio rio; poi la novella giunse quella sera: ma tanto Astolfo ascosa le la tenne, ch'a lei con Sansonetto se ne venne.