United States or Moldova ? Vote for the TOP Country of the Week !


La considerazione del chiostro era divenuta così grande, che potenti baroni della Campagna romana donavano a S. Benedetto castelli e possessi; così il conte della Marsica, Rainaldo, concesse ai monaci Arsoli, Anticoli, Roviano e molti castelli con essi passarono all'eterno feudo dell'abbazia. Gli abati in questo tempo divennero i veri baroni.

Il ducato longobardo di Spoleto fu fondato nel 570, subito dopo che Alboino discese in Italia col suo popolo. I suoi due primi duchi furono Faroaldo e Ariulfo; questi, provincia a provincia, tolsero ai greci una gran parte dell'Italia centrale, e cioè tutta l'Umbria, la Sabina, la Marsica (oggi Abbruzzo), e le Marche di Fermo e di Camerino. I papi soffrirono spesso molestie da parte del ducato di Spoleto, fondato alla fine del VI secolo. Anche quando Carlomagno pose fine al regno longobardo, rimase tuttavia abbastanza grande la potenza dei duchi di Spoleto, divenuti vassalli franchi. La Francia stessa assicurava la loro dignit

A ventiquattro miglia da Roma, in una delle più belle vallate della Campagna romana, irrigata dal gelido Aniene, giace la famosa abbazia dei Benedettini di Subiaco. Gli Appennini distaccano qui una catena di monti, le alture Simbruine, che dividono lo Stato della Chiesa dal Regno di Napoli, la terra di confine del quale è l'antica regione dei Marsi, oggi Marsica, provincia appartenente agli Abbruzzi. L'Aniene scaturisce su questo confine, sopra Filettino, e, precipitando impetuoso, forma una lunga ed in parte angusta valle, che fino a Tivoli è limitata da monti ricoperti di boschi di castagni e di olivi. Sulla sommit

Sopra un notevole villaggio, detto Celano, si vede un grande castello con mura merlate; Celano fu un tempo con Alba e Tagliacozzo una delle capitali della Marsica nel medioevo.

L'antica Marsica, detta anche, per la strada consolare, provincia Valeria, poi Abruzzo, giungeva fino al lago Fucino. Ma nell'antichit

Vedemmo durante il cammino la rocca di Tagliacozzo in rovina, poi l'altissima Roccacerro; appena giungemmo qui, cambiammo direzione, dando l'ultimo addio al paesaggio della Marsica. Presenta esso un panorama meraviglioso di catene montuose dalle nude sfumatore che salgono al cielo per giganteschi scalini. Maestosamente s'innalza su di esse il monte Velino, in lontananza i monti di Sulmona e di Sora; nel centro s'innalza monumentale, sulla cupa massa delle rupi, la rocca di Tagliacozzo che sembra liberamente librarsi nell'aria a guisa di un'aquila. Il mio amico Lindemann, maestro del paesaggio italiano, rimaneva rapito della sublimit