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Gian Pietro Lucini non cade in nessuno di questi errori. La visione artistica per lui appare netta e serena, ad onta ed oltre del metodo: afferra tutte le luci e tutti i colorì, passa, senza fatica e senza affettazioni, dall'epica alla drammatica, dalla forma espositiva alla forma narrativa, dall'idillio e dalla elegia al poema ed all'epicinio.

E infine non ne fecero niente; perché la marchesa, donna di giudizio, diceva che non bisognava darsene per intesi, e che sempre era succeduto cosí, e che sempre sarebbe succeduto l'eguale a chi scrivesse proprio come la pensava; e che poi bisognava contentarsi di chiappar la lepre col carro, e lasciar tempo al tempo. Ma quella elegia mi piacque tanto, che pregai di darmene una copia.

amoreggi, viaggi, scrivi, e godi il tuo sommo diletto lasciando correre il pensiero negli aerei campi dell'Idea . Ozio è questo, o fratelli: Piloncino ne ride, e noi due ne piangiamo, improvvisando la nostra elegia. Oh, povera Elegia! Ora t'innalzi, ora strisci nella polvere, e non somigli a nessuna.

Il Conte si alzò per accomiatare il Principe; e mentre con modi cortesi lo accompagnava alla porta, andava ruminando fra se questi pensieri: e poi vi ha taluno che sostiene, che io non avvantaggio il prossimo! Calunniatori! Maldicenti! Più di quello che mi faccia io è impossibile. Contiamo un po' quanti stanno adesso per guadagnare in grazia mia. Il becchino in primis; poi vengono i sacerdoti, che sono il mio amore; succedono i poeti per la elegia, e i predicatori per l'orazione funebre; seguita mastro Alessandro il giustiziere, e finalmente il diavolo, se diavolo vi ha. Frattanto arrivati alla porta il Conte aperse l'uscio, e, licenziando il Principe col solito garbo pieno di urbanit

Ed ebbero la bontá di esaudirmi. Ed ecco, è l'elegia seguente. Peccato che non l'abbiano messa sul Caffé! Vieni colla querula lira, o bionda Elegia; e sparsa di lagrime sciogli le chiome... No, no; questa prosa somiglia troppo i soliti versi: cominciamo di nuovo. Fa' la toelette una volta, o vecchia Elegia, se ti restano chiome.

Il greco ed il romano, tutti intesi alla vita pubblica, non hanno tempo per gli affetti soavi. La donna che amano e cantano, non è mai la moglie, ma una facile bellezza, straniera alla famiglia, Lalage, Lesbia, Cinzia, e tutte l'altre regine dell'ode e della elegia, sono donne intorno alle quali si perde la umana dignit

Chi fosse questa Maddalena, la quale vivendo faceva un po' mondano don Anastasio, non è occorso a' sottoscritti di potere indovinare. Ma non hanno lette ancora che poche carte della Miscellanea. Apertala a metá del volume, vi trovarono un capitolo che s'annunzia cosí: Elegia comico-seria ed in prosa, composta da due degni signori che scrivono nel foglio periodico «Il caffé».