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Anzi, poichè per questa guisa mi viene schiusa la via di favellare delle Dediche preposte alle altre opere mie, mi par bene valermi del destro per tenere proposito di tutte con brevissime parole.

La scena era questa, semplice e spaventosa: davanti alla porta, un carro funebre, dai cavalli con gualdrappa e pennacchi neri sulla testa; un po' indietro, sopra una carrozza a quattro posti, scoperta, infinite corone di fiori freschi, ricche di nastri e di dediche affettuose; poi tre vetture a due cavalli, nere, dalla sagoma antica e dal cocchiere in parrucca e in tricorno, quelle tetre vetture con le molle ondeggianti che tentennano quasi navi in burrasca; poi uno stuolo d'uomini e donne, ora in gruppo, che al momento opportuno si sarebbe allungato come un nastro umano; raccolti e silenziosi varî servi in livrea, portando i ceri; e distanziato da tutti un manipolo di beghine e di prefiche venute per accattar la candela; in ultimo, cinque o sei carrozze padronali e una dozzina da nolo....

È la caccia al lettore. , lettore umanissimo, tu sei l'oggetto della caccia dei letterati, poeti, giornalisti, filosofi, scienziati. A te sono dirette tutte le colossali lettere dei cartelloni, le microscopiche lettere dei cartellini, i trasparenti, le pioggie colorate, tutti gli infiniti e molteplici aspetti della rèclame e della claque. Per te gli autori si inginocchiano nelle prefazioni, negli avant-propos, nelle platoniche dediche per averti s'inventano i mille trucs degli abbonamenti, le promesse dei premi favolosi che superano di gran lunga il prezzo che tu sborsi, quasi che il giornale volesse avere il piacere di farti un regalo: curioso disinteresse! Poi le sciarade, immenso campo dove il lettore potr