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Comprò a nome della contessa Morella di Miraflores una palazzina nel rione di Beaujon civettuola come un'ingenua e quasi nascosta nei boschetti d'alberi; in una strada che si chiamò più tardi dal nome di quel sovrano dei romanzieri di tutti i tempi e di tutti i paesi: Balzac! Il mistero gli conveniva; perocchè la cattiva azione cui commetteva lo fascinava ma gli pesava.

Feci toletta come una civettuola; mi studiai di esser bella e di piacere, e mi slanciai nel mondo decisa di innamorarmi, se fosse possibile. «Imposi a me stessa di prestare attenzione a quanti mi corteggiavano per sorprendere il primo barlume di preferenza.

E prima di collocarla nella cuna tepida e civettuola che l'aspettava la riofferse, avvolta in pannolini caldi, al bacio della nonna e dei genitori. O perchè non posso tenerla qui accanto? chiese Diana. Sua madre si oppose. No, assolutamente no. Perchè?... Dovrò alzarmi per vederla.

Nino fece gran festa all'amico, la moglie l'accolse co' soliti frizzi che riaprirono nell'anima del giovine le ferite dell'amor proprio appena rimarginate. Ma lei o non se ne accorse, o finse di non accorgersene: pareva come se oramai sicura ch'egli non potesse scapparle, si volesse divertire a tormentarlo: era ridivenuta gaia, e civettuola.

Tuttavia, per quanto Lalla fosse stata molto civettuola, non era andata più in l

Tutto era pronto sullo scrittoio, val dire l'occorrente come nelle commedie: la carta candida, rasata, aveva un'aria ingenuamente civettuola, l'inchiostro era nero di pensieri, una puntina nuova e lucida brillava nella penna favorita: erano soddisfatte tutte le piccole superstizioni artistiche.

La notte, quando fu solo nel suo letticciuolo di collegiale, Maurizio pianse a calde lagrime il suo bel sogno svanito; ma con quelle lagrime gli si prosciugò la vena delle tenerezze. La cugina era una civettuola e una sciocca, vana della sua bellezza, felice d'esser guardata, e più fatta per godere gli omaggi della cavalleria che quelli della marineria.

Il più strano, però, era osservarla quando, tutta sola, faceva la donnina: prima civettuola, tutta vezzi, tutta occhiate, tutta galanterie, provocante e seducente poi di un tratto malinconica, triste, desolata, parlando, piangendo verso un essere immaginario e dopo immediatamente sola, tranquilla, fingendo di dar il rosso alle guance impallidite dalle lagrime.

È lecito pensare che lo sforzo del far un po' la civettuola con Aldo Rubieri non fosse poi tanto sovrumano, neppure per lei. Aldo non era un uomo ordinario; ed era bello, forse più bello del conte.

Vispa, civettuola, la Rosetta sapeva di piacere e si divertiva a lasciarsi corteggiare, per rider dei gonzi, diceva lei, giacchè non era così grulla da innamorarsi a spese della salute e del buon umore, e in quanto al prender marito non c'era furia, chè un marito è un tiranno e nient'altro. A ogni modo, di mariti c'era abbondanza; bastava volere.