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Padrone del cuore della padrona, il nostro Bajaicò si credè nel diritto di passeggiare il locale tutto, e ad onta delle ammonizioni e preghiere della Giovanna che cercava con varii pretesti di allontanarlo dal proposito d'internarsi, il focoso discendente di Balilla avventurossi nell'andito del corridoio di destra, ove fu fermato dalla sentinella.

La Lussuria è pel corpo ciò che lo scopo ideale è per lo spirito: la Chimera magnifica, sempre afferrata mai presa, e che gli esseri giovani e quelli avidi, inebbriati di lei, inseguono senza posa. =L'arte dei rumori.= 11 Marzo 1913. =Caro Balilla Pratella, grande musicista futurista,=

Ma, senza ricorrere a esempi stranieri, non abbiamo veduto i giovani volontari di Garibaldi? Avevano essi forse imparata la manovra in piazza d'armi? Lo straniero in Italia! Vedrebbero i paurosi come risorgerebbero i Balilla!

Nella bottega, Balilla, l'impresario coiffeur, in maniche di camicia, ti rade il baffo destro, o marinaio, ed esce a dare la pietanza alle rozze; ti rade il sinistro e scappa fuori ad ungere le ruote all'omnibus: ti lascia, e sei tutto pelato, coll'unico pizzo genovese, sotto il labbro inferiore. Oh che figura!

Balilla, quando avventava il sasso al soldato tedesco, Camillo Desmoulins, quando, in mezzo ad una moltitudine inerme, gridava: alla Bastiglia! i 250 insorti olandesi, quando, muto, schiacciato il Paese, fuggiaschi essi medesimi e sbattuti indietro dalla tempesta, s'impadronivano della piccola fortezza di Brilla erano, secondo ogni calcolo normale di guerra, stolti; e nondimeno iniziarono l'emancipazione delle loro terre.

Intanto che il parrucchiere rientrò in bottega, o marinaio, e ti rase anche il baffo sinistro, io di botto mi sentii alle nari un puzzo così virulento, che mi parve si fosse aperta la vetrina di un acquavitaio, ed ascoltai nelle orecchie questa vociaccia soffogata che diceva: U Balilla u nu parte mancu in te chì e staseia. Sciü, sciä munte con mi.

Poco dopo il nostro arrivo, giunse da Laracce, per visitare l'Ambasciatore, l'agente consolare d'Italia, il signor Guagnino, vecchio negoziante genovese, che vive da quarant'anni sulla costa dell'Atlantico, conservando gelosamente puro l'accento della lingua di Balilla; e verso sera venne, non so di dove, un arabo della campagna per consultare il medico dell'ambasciata.

Le bestemmie genovesissime venivano giù come la tempesta maggenga nelle litanie dei santi: e i due furibondi si tenevano, come su un bastione, Balilla ritto sulla cassetta dell'omnibus, colla frusta alzata; l'altro con un piede sul predellino davanti e il sinistro sul mozzo della ruota pronto ad investire.