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D'un tratto si udivano un grido, un'escandescenza, il rumore di una sedia, che si moveva. L'auditore Biscotti si alzava, tutto irritato, rosso in volto, solenne. Che cosa c'è, signor auditore! domandava il presidente. Se io debbo firmare la sentenza non ammetto che si metta il participio concernente con il dativo... Signor auditore!...

Io non rimando nulla; dopo il mese a Pallanza, faremo i comodi altrui; per adesso, faccio i nostri.... Anche Lidia, osservò donna Teresa,-è del mio parere. Certamente, disse Lidia, tuttora maravigliata per l'energia con cui parlavo, se questo viaggio si deve fare, o prima, o dopo.... Non ammetto repliche, interruppi bruscamente. Fra una settimana saremo a Pallanza, in una villa d'affitto.

Tutto questo mi prova, le risposi con un'enfasi di cui allora non mi rendevo ragione, che per ora lei non è innamorata. L'amore ha leggi fatali che tutti siamo costretti a subire. Ammetto che possa finire, anzi in tesi generale è certo che finisce. Ma nessun innamorato ha il coraggio di dirlo e neppur di pensarlo. Mai, sempre, sono parole che si legano inevitabilmente all'amore. L'idea che quegli sguardi che c'inondano di dolcezza non si rivolgeranno più sopra di noi, che quella mano tanto eloquente pel nostro cuore non stringer

Esse si confondono con quelle di mia sorella; i suoi dispiaceri sono per l'appunto i miei. Ammettete questo ravvicinamento di personaggi, e il resto va da . Ammetto anche la consustanzialit

Riparto stasera. Come? protestò l'altro, fermandosi, tra stupito e crucciato, sul punto di varcare il portone del Liceo. Ma niente affatto!... Dopo due anni che aspetto questa tua visita, vieni per mezza giornata? Che dico? Per qualche ora appena! Non posso fermarmi di più. Hai da fare? Che hai da fare? Non ammetto pretesti! Ti sequestro. Almeno sino a domani. Ti prego di non insistere. Non posso.

Inferme che paghino, difatti, non ne ammetto se non in linea eccezionale, e sempre che io abbia un posto disponibile l'offro a qualche inferma povera o accolgo gratuitamente quella che mi sia portata, come una naufraga, dalla marea delle sue sventure. Tutto ciò è sublime! No, non è sublime. C'è in me gliel'ho confessato un'ambizione di autonomia, una ostinata insubordinatezza.

Che ci si vada in pellegrinaggio, una volta all'anno, come si va al Camposanto nel giorno dei morti.... ve lo concedo. Che una volta all'anno sia deposto un omaggio di fiori davanti alla Gioconda, ve lo concedo.... Ma non ammetto che si conducano quotidianamente a passeggio per i musei le nostre tristezze, il nostro fragile coraggio, la nostra morbosa inquietudine. Perchè volersi avvelenare?

Io credo che il Carminati, ridotto alle strette dalle mie ricerche insistenti, avvisato del mio dialogo con la Sguancia, avvertito da certe mie occhiate, si sia impaurito, si sia gettato nel fiume... non ammetto che vi possa esser caduto inavvertitamente per... sfuggire alla sua pena...

Ne è sicuro? Sicurissimo! Se non fosse così.... E se davvero non fosse così? Dove vuol condurmi? Cotesti «se» non li ammetto. Se li ammettessi un solo istante, in certi momenti.... Dio me ne scampi.... non ci penserei due volte. Ma, no, no: la vita è bella anche quando.... è brutta. Se lo immagina lei il mondo senza la vita? Buio fitto, freddo intenso.... Eh, no!

Signor Mario Novelli, proseguì con accento severo il priore, appese alla parete della mia cella ci sono due lame di Toledo e due canne Lepage. E questo per farvi intendere che, se accetto le osservazioni di tutti, non ammetto le insinuazioni di nessuno. Poveri noi! gridò il padre Marcellino, in mezzo al tumulto che le parole del priore avevano destato nella comunit