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Aggiornato: 17 giugno 2025


Si pareva pazzi, per le vie ci si abbracciava tutti, amici e sconosciuti, si saltava dalla contentezza, si parlava dalle finestre, poveri, ricchi, tutti amici, tutti uniti, come si fosse una sola famiglia; quando entrarono i nostri soldati fu una frenesia: una pioggia di fiori li coperse, un grido d'entusiasmo uscì da tutto le bocche, tutti volevano vederli da vicino, i ragazzi andavano in mezzo alla truppa, fra le zampe dei cavalli, si voleva ammirarli, abbracciarli, i nostri fratelli, i nostri soldati che avevamo tanto desiderato.

La fonderia bella battaglia. La battaglia mi suggerisce la visione d'una fonderia smisurata.... Quei villaggi fiammeggiano come alti forni! Quella cavalleria lanciata a corsa par che lavori come un'officina: le zampe hanno movimenti di ruote sotto gli ordini gridati, cinghie di trasmissione, fra tutti gli obici vomitati come volanti, dalla mischia fumante, grande caldaia!...

Veduto da lungi, il cavallo disegna nel vuoto colla curva delle zampe balzanti un arco d'aereo ponte che si ripete sterminatamente per la campagna. Lo scalpito metallico de' ferri scande sul terreno un ritmo stringato e preciso come i trochei di Pindaro. Quel cavallo ha il volo e il metro dell'ode.

Nella strada cresce un remore di sonagli e di zampe e di ruote, cresce e poi s'arresta.... Ecco entra nell'osteria un mulattiere col camiciotto sudato, colla frusta in collo, colla destra mano che suffrega le labbra bruciate. L'oste non c'è. Il mulattiere leva la voce ed incomincia: Per Dio Sacrrr....!

Su, apri bocca. Riconosco questa voce: dovrebbe essere.... ma è affogato quello. Questi sono diavoli. Aiuto! Quattro zampe e due voci: un mostro straordinario! La voce davanti è per dir bene del suo amico, senza dubbio, e quella di dietro per maledire e dire delle oscenit

E cominciarono a ballare gravemente intorno ad Alice, pestandole i piedi quando le si avvicinavano troppo, e battendo il tempo con le zampe, davanti, mentre la Falsa-Testuggine cantava adagio adagio, e mestamente: Nasel disse, a Lumaca "Cammina un più lesta, Chè un Porcellin di mare la coda mi calpesta! Gi

Rauchi fischi, date dunque il buttasella della mia tragica partenza!... Il mio treno si muove nel turbine d'un gran simoun fantastico e notturno, in cui subitamente: neri cammellieri giganti, dromedarî fantastici dalla schiena merlata, con ferree zampe dal lungo pelo bituminoso, onagri dagli occhi rotondi che lagriman bragia, braccia involate nello spavento verso il cielo implacabile... tutto, tutto si slancia a galoppo, con grevi passi di piombo!...

In fondo a quel fossato, in quel marciume verde d'acqua e fango un gran cavallo ungherese rovesciato allunga enormemente il collo sforzandosi di far leva per sollevarsi. Ma il sangue e la vita gli colano, e anche l'intestino, fuor dallo addome tagliato. Ha le 4 zampe impigliate fra le cinghie e le ruote di un cannone. Evidentemente degli austriaci affamati non hanno perso tempo ad accopparlo.

Attenti ai ciottoli, voi, bastimenti assonnati che rotolate pei colli e le valli del mare sulle vivide zampe dei cento riflessi delle vostre rosse troniere! Piet

Questa nuvola a destra soffia getti di lava d'oro fra i suoi mille baffi accecanti, il suo irto pelame variegato e la sua coda altissima di tigre d'argento. Altre nuvole come spazzole di bragia rigovernano accanitamente quel nuvolone-cavallo dalle troppe zampe correnti come i primi cavalli dinamici dei pittori futuristi.

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