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Noi ci volgemmo ancor pur a man manca con loro insieme, intenti al tristo pianto; ma per lo peso quella gente stanca venia si` pian, che noi eravam nuovi di compagnia ad ogne mover d'anca. Per ch'io al duca mio: <<Fa che tu trovi alcun ch'al fatto o al nome si conosca, e li occhi, si` andando, intorno movi>>.

Così dove men sodo era il terreno De l'ima valle ivi per noi s'aperse, Ed Alcman vi si pose, indi non meno De lo stesso terren si ricoperse. Ma chi giammai potrìa narrare a pieno Di che misere lagrime t'asperse? Al mesto loco alfin volgemmo il tergo, E tornammo dolenti al patrio albergo.

ci apparve un’ombra, e dietro a noi venìa, dal piè guardando la turba che giace; ci addemmo di lei, parlò pria, dicendo: «O frati miei, Dio vi dea pace». Noi ci volgemmo sùbiti, e Virgilio rendéli ’l cenno ch’a ciò si conface. Poi cominciò: «Nel beato concilio ti ponga in pace la verace corte che me rilega ne l’etterno essilio».

Quest'ultima sassata che, così benignamente ci si scagliava nel nostro infortunio, ci fece nascere per una tal rabbia contro quegli arnesacci di una bottega fallita, che loro volgemmo disdegnosamente le spalle. Gi

ci apparve un’ombra, e dietro a noi venìa, dal piè guardando la turba che giace; ci addemmo di lei, parlò pria, dicendo: «O frati miei, Dio vi dea pace». Noi ci volgemmo sùbiti, e Virgilio rendéli ’l cenno ch’a ciò si conface. Poi cominciò: «Nel beato concilio ti ponga in pace la verace corte che me rilega ne l’etterno essilio».

E io: <<Tanto m'e` bel, quanto a te piace: tu se' segnore, e sai ch'i' non mi parto dal tuo volere, e sai quel che si tace>>. Allor venimmo in su l'argine quarto: volgemmo e discendemmo a mano stanca la` giu` nel fondo foracchiato e arto. Lo buon maestro ancor de la sua anca non mi dipuose, si` mi giunse al rotto di quel che si piangeva con la zanca.

Noi ci volgemmo ancor pur a man manca con loro insieme, intenti al tristo pianto; ma per lo peso quella gente stanca venìa pian, che noi eravam nuovi di compagnia ad ogne mover d’anca. Per ch’io al duca mio: «Fa che tu trovi alcun ch’al fatto o al nome si conosca, e li occhi, andando, intorno movi».

dicendo; <<O frati miei, Dio vi dea pace>>. Noi ci volgemmo subiti, e Virgilio rendeli 'l cenno ch'a cio` si conface. Poi comincio`: <<Nel beato concilio ti ponga in pace la verace corte che me rilega ne l'etterno essilio>>. <<Come!>>, diss'elli, e parte andavam forte: <<se voi siete ombre che Dio su` non degni, chi v'ha per la sua scala tanto scorte?>>.