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Aggiornato: 26 giugno 2025


Nel passare dalla gran sala di ricevimento si rammentò il posto ove era caduta a cinque o sei anni da una delle alte sedie a braccioli, su cui si era arrampicata. Il suo occhio era fisso e mi po' vitreo. Non era più una donna; era una bella statua che camminava.

Quanto alla sconosciuta, ella restava con le braccia incrociate al seno e guardava l'accusatore senza che il suo viso di statua esprimesse sdegno o stupore. Prima di dir nulla contro nessuno, riprese il giudice con tono grave d'ammonimento, bisogna esser certi di ciò che si dice. Se non fossi certo non avrei parlato. Quale interesse avrebbe armato queste persone?

Pittori e scultori le chiedevano il suo parere; questi le portava due o tre abbozzi perchè decidesse quale fosse meglio imprendere, quello la pregava d'andare al suo studio per dargli un consiglio sul modo di atteggiare una statua. E sempre rispondeva con sorprendente giustezza e spesso il suo occhio vedeva più in l

Come una statua monca, e rotta per di più in cinque o sei pezzi, abbia potuto infiammare la fantasia, non solamente a me, che son l'ultimo degli ultimi, ma a parecchie generazioni di poeti e di dotti, di orecchianti e di orecchiuti, è cosa veramente degna di nota, ed anche un pochino di studio.

Egli rivedeva infine l'orrida statua d'argilla, ch'era uscita per ben due volte dalla pozza, dopo la caduta di Diego; una mano levata nel vuoto e supplichevole, l'altra mano aggrappata all'orlo viscido dell'abisso che si scalfiva e si sfondava nell'inutile stretta.

Finirò con una statua di Messalina Augusta, che mi ha grandemente colpito; grassotta, genialotta, cogli occhi un po' grossi, alla guisa di certi miopi, i ricciolini sulla fronte, ravvolta in una sontuosa rica, e con un bambino nelle braccia: il suo generoso Britannico, di cui parla Giovenale, in un verso orridamente famoso. È strano l'effetto di quella statua.

Tutti insieme facevamo lunghe scorribande per le nostre prosaiche campagne lombarde; e talora la mesta Vittoria era con noi; e Fulvia le cingeva la vita, e lungo i campi monotoni passeggiavano abbracciate e parevano la statua del dolore stretta a quella della gioia, il compendio della vita umana.

In Siria, a Heliopolis, si adorava Venere e Adone rappresentati da una sola statua.

Erano le cinque ore del mattino. La grande lampada posta davanti alla statua di legno di Sant'Ignazio ardeva nella cappella del carcere femminile di Santa Maria ad Agnone, ancora addormentato.

La colonna, imitazione dell'albero, ha da star ritta, per esser salda; vuole la sua misura secondo un rapporto geometrico, la sua base, il suo capitello, il suo abaco. La statua deriva le sue proporzioni dal vero, ma dal vero che ammirate, non da quello che vi ripugna e vi offende.

Parola Del Giorno

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