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Aggiornato: 19 giugno 2025
Ché se l'affecto della mia caritá, la quale per mezzo di lui vi mostrai, fusse alora terminata e finita in voi, voi non sareste, perché sète facti per amore: se l'amore fusse ritracto a me, che Io non amasse l'essere vostro, voi non sareste. Ma l'amore mio vi creò, e l'amore mio vi conserva.
Voi sareste minchionato, caro. No. Ad ogni modo, ne daresti tu che? Mille franchi. Mille franchi! La sar
M'ha detto che il suo padrone non vuol più aspettare, e che domani, se non gli saldate il conto, se ne va dove bisogna. S'incammini! brontolò il legnaiuolo. Sì, bravo, perchè venga anche l'usciere, e crescano le spese! Io gli ho detto invece che tornasse alle cinque, stasera, che ci sareste stato voi. Bella trovata! E che gli dirò io stasera, che voi non poteste gi
Il duca, che fin qui era restato in piedi, si assise e disse: Voi mi sembrate disposta alla bernìa, signora... ed io nol sono punto. Vi domando, allora, innanzi tutto, che specie di relazioni coltivate voi col principe di Lavandall? Sareste voi disposto a credere, per avventura, ch'egli sia mio amante?
A mala pena ebbe veduto comparire Maurizio, il passeggiatore si fermò, prendendo un'aria severa. Non vi abbiamo veduto, iersera; diss'egli, con accento di rimprovero. E sareste stato così utile, per darci una mano! Si è dovuto mandare pel medico, capite? pel medico; e l'abbiamo avuto qui tutta la sera. Maurizio non ci vedeva gi
Se non ve lo inviava, io ritenevo lui colpevole, mancatore. Mi sarei battuto seco.... Non è forse meglio sia stato col principe?... Non lo preferite?... Vi sareste persuaso egualmente. Non credo. D'altronde ora la cosa è fatta, e non me ne pento. Non potevo soffrire che vi si offendesse impunemente. Pensate che donna Maria tentò più volte di perdervi.
Non vi pare? chiese egli, appoggiando la sua interrogazione con una stretta al braccio di Mary. Del resto, voi stessa, che in tutta questa vicenda sareste neutrale e per conseguenza imparziale, avete sentenziato giustamente sul caso nostro. Io, come amante, sarei per la signora Giselda un impaccio. Ora, io vi domando un po' di giustizia. Mi credete tal uomo da non intendere queste cose?
Da giovine, amò, o credette di amare, una Guglielmetta di Benagues, viscontessa guascona, la quale doveva essere una gran lusinghiera, e amica del numero tre, poichè le piaceva tenere a bada, nel medesimo tempo, lui Goffredo, Elia Rudel suo cugino, e Savary di Mal Leone.» Povera viscontessa! interruppe Giulia. Non sareste per caso un po' crudele con lei?
Ella sorrise ancora: Non sareste allora uno dei miei amici. Amico! piuttosto nulla. Verrete stasera? Faremo la pace? Ella ridivenne fredda. Addio, Lamberto. E indietreggiò di qualche passo: pareva ad entrambi impossibile di lasciarsi così, ma nullameno avevano finito, non trovavano più altra parola. Non si erano nemmeno dati la mano.
E... per amante, proseguì l'implacabile inglesina per amante, poi, credo che le sareste più assai di impaccio che d'aiuto, nella carriera artistica ch'essa è costretta a percorrere. Ariberti rimase ad un tratto in silenzio. Indi alzando la faccia e volgendosi a lei come spinto da un pensiero improvviso le disse: Vi ha ella incaricato di parlarmi in tal guisa? Che dite voi ora?
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