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Aggiornato: 7 maggio 2025


Lo corpo mio gelato in su la foce trovo` l'Archian rubesto; e quel sospinse ne l'Arno, e sciolse al mio petto la croce ch'i' fe' di me quando 'l dolor mi vinse; voltommi per le ripe e per lo fondo, poi di sua preda mi coperse e cinse>>. <<Deh, quando tu sarai tornato al mondo, e riposato de la lunga via>>, seguito` 'l terzo spirito al secondo,

Ond'ei rispuose: <<Tu vedrai Anteo presso di qui che parla ed e` disciolto, che ne porra` nel fondo d'ogne reo. Quel che tu vuo' veder, piu` la` e` molto, ed e` legato e fatto come questo, salvo che piu` feroce par nel volto>>. Non fu tremoto gia` tanto rubesto, che scotesse una torre cosi` forte, come Fialte a scuotersi fu presto.

Ond'ei rispuose: <<Tu vedrai Anteo presso di qui che parla ed e` disciolto, che ne porra` nel fondo d'ogne reo. Quel che tu vuo' veder, piu` la` e` molto, ed e` legato e fatto come questo, salvo che piu` feroce par nel volto>>. Non fu tremoto gia` tanto rubesto, che scotesse una torre cosi` forte, come Fialte a scuotersi fu presto.

che ’l pregno aere in acqua si converse; la pioggia cadde, e a’ fossati venne di lei ciò che la terra non sofferse; e come ai rivi grandi si convenne, ver’ lo fiume real tanto veloce si ruinò, che nulla la ritenne. Lo corpo mio gelato in su la foce trovò l’Archian rubesto; e quel sospinse ne l’Arno, e sciolse al mio petto la croce

Lo corpo mio gelato in su la foce trovo` l'Archian rubesto; e quel sospinse ne l'Arno, e sciolse al mio petto la croce ch'i' fe' di me quando 'l dolor mi vinse; voltommi per le ripe e per lo fondo, poi di sua preda mi coperse e cinse>>. <<Deh, quando tu sarai tornato al mondo, e riposato de la lunga via>>, seguito` 'l terzo spirito al secondo,

Rugger la vedea sempre in gran pensiero per il risparmio, onde non bada a questo; sol perch'egli era alfin pur cavaliero, parecchie volte si mostra rubesto, dicendo: Moglie, a ragionar sincero, alcun de' vostri fatti m'è molesto, e farete le mani aspre e callose, ché v'avvilite troppo in certe cose.

Lo corpo mio gelato in su la foce trovò l’Archian rubesto; e quel sospinse ne l’Arno, e sciolse al mio petto la croce ch’i’ fe’ di me quando ’l dolor mi vinse; voltòmmi per le ripe e per lo fondo, poi di sua preda mi coperse e cinse». «Deh, quando tu sarai tornato al mondo e riposato de la lunga via», seguitò ’l terzo spirito al secondo,

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